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MARINO. GIUDIZIO POSITIVO ACCORDO ILVA. MA PREGIUDIZIO GRAVE SU AUTONOMIA STRATEGICA ITALIA NEL SETTORE ACCIAI.
11/09/2018Questo articolo è stato letto 2553 volte!
Attesa per l’esito referendario che giovedì sarà concluso dopo lo svolgimento delle assemblee dei lavoratori dell’ILVA.
La sezione del PCI di Marino, alla notizia dell’accordo raggiunto tra Sindacati, Mittal Arcelor e Governo, circa le sorti dell’ILVA e il risanamento ambientale, sulla scorta dei dati in possesso dei comunisti, attendono di conoscere l’esito della consultazione referendaria all’interno della fabbrica che i lavoratori stanno esprimendo nelle assemblee e col voto. Intanto, nel merito dell’accordo, esprime questo giudizio:
Gli impianti dell’Ilva dopo 4 anni dal sequestro per disastro ambientale da parte della magistratura hanno trovato un acquirente. L’accordo siglato sull’Ilva è un bel risultato di questo governo e dei sindacati. Il gruppo Arcelor Mittal acquisisce l’Ilva e garantisce i livelli occupazionali, anche grazie all’ incentivo ad esodo volontario (che deve però prevedere effettivi, rapidi ed adeguati percorsi di reinserimento nel mondo del lavoro dei lavoratori), e le tutele dei lavoratori. Viene mantenuto addirittura l’articolo 18 e non sarà applicato il Jobs Act. Non possiamo che plaudere a questa buona notizia per così tante famiglie. E il piano di ristrutturazione ambientale pare perfino migliorativo rispetto a quanto richiesto dal precedente governo e questo è bene per l’intero territorio nazionale. Salvaguardia e rilancio occupazionale, rilancio industriale e tutela ambientale sono, infatti, i cardini del rilancio del paese. A sindacati e politica il dovere di vigilare sul rispetto dell’accordo, dei tempi previsti e sulla sicurezza reale sul lavoro. Il neo, che però oggi risulta secondario rispetto all’ urgenza oggettiva di famiglie e ambiente, è che un settore strategico quale quello dell’acciaio finisce in mani straniere. Noi comunisti continuiamo a ritenere che sia necessario un grande piano di nazionalizzazioni che rimetta nella disponibilità dello stato i settori strategici quali metallurgia, trasporti, infrastrutture, beni culturali. Continueremo dunque a lavorare perché sia lo Stato e non chi cerca il profitto a rilanciare questo paese ma siamo consapevoli che la strada sia lunga e che oggi sia comunque una buona giornata per il paese e per il futuro di tanti lavoratori.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.