Mutilazioni Genitali Femminili, ActionAid: un problema anche italiano

Mutilazioni Genitali Femminili, ActionAid: un problema anche italiano

04/02/2018 0 Di Redazione

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Mutilazioni Genitali Femminili, ActionAid: un problema anche italiano

Per combatterle indispensabile coinvolgere le comunità migranti e potenziare i servizi socio-sanitari

Secon­do le ulti­me sti­me dispo­ni­bi­li, in Ita­lia le don­ne con MGF sono tra 61.000 e 80.000. In occa­sio­ne del 6 feb­bra­io, Gior­na­ta Mon­dia­le con­tro le Muti­la­zio­ni Geni­ta­li Fem­mi­ni­li, Actio­nAid invi­ta il pub­bli­co a mobi­li­tar­si e ren­de noti i risul­ta­ti emer­si dal pro­get­to AFTER rea­liz­za­to in Ita­lia a Roma e Mila­no

Roma 1 feb­bra­io — Una for­ma di vio­len­za silen­zio­sa, che cal­pe­sta i dirit­ti di bam­bi­ne e gio­va­ni don­ne met­ten­do a rischio la loro salu­te fisi­ca e psi­co­lo­gi­ca. In occa­sio­ne del 6 feb­bra­io, Gior­na­ta Mon­dia­le con­tro le Muti­la­zio­ni Geni­ta­li Fem­mi­ni­li, Actio­nAid invi­ta il pub­bli­co a mobi­li­tar­si per por­re ter­mi­ne a una pra­ti­ca che lascia feri­te pro­fon­de nel cor­po e nel­la men­te e coin­vol­ge alme­no 200 milio­ni di ragaz­ze e bam­bi­ne in 30 Pae­si. Sim­bo­lo del­la cam­pa­gna è un sof­fio­ne vio­la, espres­sio­ne del desi­de­rio di liber­tà. Si può ade­ri­re alla mobi­li­ta­zio­ne onli­ne attra­ver­so l’hashtag #endFGM e con­di­vi­den­do il post con la foto del sof­fio­ne che sarà pub­bli­ca­ta mar­te­dì 6 feb­bra­io sul pro­fi­lo Face­book di Actio­nAid Ita­lia<https://www.facebook.com/ActionAidItalia/>. Sosten­go­no la cam­pa­gna, tra gli altri, Lucia­na Lit­tiz­zet­to, Mat­teo Cac­cia, Aman­da San­drel­li, Cri­sti­na Bower­man, Miche­la Andreoz­zi, Lel­la Costa, Mar­co Di Costan­zo, Ste­fa­nia Roc­ca, Andrea Luc­chet­ta e le nazio­na­li fem­mi­ni­li di pal­la­vo­lo e rug­by.

Le muti­la­zio­ni geni­ta­li fem­mi­ni­li sono un pro­ble­ma che col­pi­sce anche bam­bi­ne e gio­va­ni don­ne migran­ti che vivo­no nel nostro ter­ri­to­rio, spes­so a rischio di esser­vi sot­to­po­ste quan­do tor­na­no nel loro Pae­se di ori­gi­ne duran­te perio­di di vacan­za per visi­ta­re i paren­ti. Secon­do una ricer­ca coor­di­na­ta per l’Italia dall’Università degli Stu­di  Mila­no – Bicocca[1], le don­ne pre­sen­ti in Ita­lia che sono sta­te sot­to­po­ste duran­te l’infanzia a muti­la­zio­ne sareb­be­ro tra 61.000 e 80.000. Il grup­po più nume­ro­so è quel­lo nige­ria­no che, insie­me alla comu­ni­tà egi­zia­na, costi­tui­sce oltre la metà del tota­le del­le don­ne con muti­la­zio­ni geni­ta­li. Ulte­rio­ri indagini[2] han­no per­mes­so di sti­ma­re la pre­va­len­za del feno­me­no all’interno del­le sin­go­le comu­ni­tà: le don­ne pro­ve­nien­ti dal­la Soma­lia pre­sen­ta­no una pre­va­len­za più alta (83,5%), segui­te da Nige­ria (79,4%), Bur­ki­na Faso (71,6%), Egit­to (60,6%) ed Eri­trea (52,1%).

Negli ulti­mi due anni Actio­nAid si è impe­gna­ta per por­re fine a que­sta pra­ti­ca anche tra le comu­ni­tà migran­ti resi­den­ti in Euro­pa attra­ver­so AFTER<http://www.afterwomen.eu/>, pro­get­to co-finan­zia­to dall’Unione Euro­pea e imple­men­ta­to in cin­que Pae­si UE (Bel­gio, Irlan­da, Ita­lia, Spa­gna e Sve­zia). In Ita­lia, AFTER è sta­to rea­liz­za­to a Roma e Mila­no. In col­la­bo­ra­zio­ne con l’Associazione e Casa del­le don­ne Lucha y Sie­sta, a Roma è sta­ta rea­liz­za­ta una map­pa­tu­ra  dei ser­vi­zi e del­le poli­ti­che esi­sten­ti sul ter­ri­to­rio per con­tra­sta­re que­sto feno­me­no; inol­tre sono sta­ti imple­men­ta­ti dei per­cor­si di empo­wer­ment rivol­ti a ragaz­ze e don­ne, foca­liz­za­ti sul dirit­to alla salu­te e all’integrità fisi­ca, per favo­ri­re  la pre­sa di coscien­za del­le con­se­guen­ze nega­ti­ve del­le muti­la­zio­ni geni­ta­li fem­mi­ni­li e pre­ve­ni­re il per­pe­trar­si del­la pra­ti­ca sul­le loro figlie. In paral­le­lo, sono sta­te orga­niz­za­te atti­vi­tà più ampie di sen­si­bi­liz­za­zio­ne rivol­te alle comu­ni­tà e per­cor­si spe­ci­fi­ci per gli uomi­ni.  Per favo­ri­re l’emersione del­le pro­ble­ma­ti­che e la par­te­ci­pa­zio­ne è sta­ta uti­liz­za­ta la meto­do­lo­gia Reflec­tion-Action, che Actio­nAid da anni impie­ga nel­le atti­vi­tà di empo­wer­ment e sen­si­bi­liz­za­zio­ne comu­ni­ta­ria nei suoi pro­gram­mi di svi­lup­po nel mon­do. A Roma, sono sta­te coin­vol­te nei per­cor­si gio­va­ni don­ne del­lo SPRAR Aida, dell’Occupazione abi­ta­ti­va San­ta Cro­ce in Geru­sa­lem­me e del­le Case rifu­gio del pro­get­to anti-trat­ta Roxan­ne, men­tre per quan­to riguar­da gli uomi­ni si è col­la­bo­ra­to con il CAS di Nero­la.

“Par­la­re di muti­la­zio­ni geni­ta­li fem­mi­ni­li ha susci­ta­to ini­zial­men­te dif­fi­den­za e chiu­su­ra, sia per­ché ogni tema rela­ti­vo alla ses­sua­li­tà è spes­so con­si­de­ra­to tabù, sia per­ché per mol­te don­ne e uomi­ni era la pri­ma vol­ta che si met­te­va in dub­bio una pra­ti­ca che fa par­te del­la loro ‘tra­di­zio­ne’. A que­sto si som­ma la non cono­scen­za dei rischi e del­le con­se­guen­ze del­le muti­la­zio­ni. Gra­zie ai per­cor­si rea­liz­za­ti all’interno del pro­get­to AFTER, , sia­mo riu­sci­ti ad avvia­re un pri­mo cam­bia­men­to nel­la per­ce­zio­ne del­le muti­la­zio­ni. Si trat­ta di un pri­mo pas­so impor­tan­te per destrut­tu­ra­re le con­ven­zio­ni socia­li che legit­ti­ma­no que­sta pra­ti­ca in ogni par­te del mon­do, nono­stan­te sem­pre più Pae­si si sia­no dota­ti di leg­gi che con­dan­na­no le muti­la­zio­ni geni­ta­li fem­mi­ni­li”, dichia­ra Bea­tri­ce Costa, Respon­sa­bi­le Pro­gram­mi di Actio­nAid Ita­lia.
Nell’ambito del pro­get­to AFTER, Actio­nAid e i suoi part­ner han­no inol­tre costrui­to un net­work di “agen­ti del cam­bia­men­to”, det­ti Cham­pions for Chan­ge — per­so­ne, atti­vi­sti e pro­fes­sio­ni­sti impe­gna­ti a vario tito­lo nel con­tra­sto alle muti­la­zio­ni geni­ta­li fem­mi­ni­li — e rea­liz­za­to il docu­men­ta­rio “Girls from earth<https://vimeo.com/album/4782300/video/235703644>”, road movie sul­l’a­mi­ci­zia tra una gio­va­ne euro­pea e una ragaz­za afri­ca­na.

“Per con­ti­nua­re a com­bat­te­re que­sta pra­ti­ca, chie­dia­mo al futu­ro Gover­no ita­lia­no di assi­cu­ra­re azio­ni strut­tu­ra­li e con­ti­nua­ti­ve nel tem­po per pre­ve­ni­re le muti­la­zio­ni fem­mi­ni­li, con risor­se ade­gua­te e cer­te, valo­riz­zan­do in par­ti­co­la­re le atti­vi­tà che mira­no al coin­vol­gi­men­to del­le comu­ni­tà pro­ve­nien­ti da Pae­si dove il feno­me­no è anco­ra dif­fu­so. Anche a livel­lo loca­le si può fare qual­co­sa. – aggiun­ge Costa – Chie­dia­mo alla Regio­ne Lom­bar­dia di poten­zia­re i ser­vi­zi socio-sani­ta­ri spe­cia­liz­za­ti esi­sten­ti e i con­sul­to­ri in quan­to luo­ghi di pro­mo­zio­ne e tute­la dei dirit­ti ses­sua­li e ripro­dut­ti­vi del­le don­ne, anche attra­ver­so la pre­sen­za di media­tri­ci lin­gui­sti­che e cul­tu­ra­li. E’ inol­tre neces­sa­rio ren­de­re dispo­ni­bi­li onli­ne le infor­ma­zio­ni com­ple­te sugli inter­ven­ti rea­liz­za­ti con i fon­di stan­zia­ti dal­la Leg­ge 7/2006[3] dal­la sua intro­du­zio­ne, det­ta­glian­do come sono sta­te spe­se le risor­se a dispo­si­zio­ne”, con­clu­de Costa.


[1] Un estrat­to dell’indagine è dispo­ni­bi­le in: Patri­zia Fari­na, Livia Orten­si, Muti­la­zio­ni geni­ta­li fem­mi­ni­li: una nuo­va sti­ma per l’italia, 2 mag­gio 2017: www.neodemos.info/pillole/mutilazioni-genitali-femminili-nuova-stima-litalia/?print=pdf<http://www.neodemos.info/pillole/mutilazioni-genitali-femminili-nuova-stima-litalia/?print=pdf>
[2] I risul­ta­ti pre­li­mi­na­ri dell’indagine sono sta­ti dif­fu­si via stam­pa dall’Università degli Stu­di di Mila­no -

Bicoc­ca nel feb­bra­io 2017
[3] Leg­ge 7/2006 Dispo­si­zio­ni con­cer­nen­ti la pre­ven­zio­ne e il divie­to del­le pra­ti­che di muti­la­zio­ne geni­ta­le fem­mi­ni­le: www.camera.it/parlam/leggi/06007l.htm<http://www.camera.it/parlam/leggi/06007l.htm>

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