Guidoni espone a Giulianello di Cori

Guidoni espone a Giulianello di Cori

12/12/2017 0 Di Marco Castaldi

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Il ver­nis­sa­ge saba­to 16 Dicem­bre alle ore 18:00. La mostra di pit­tu­ra dell’artista roma­no, cura­ta dal­lo sto­ri­co dell’arte Dome­ni­co Bilà, reste­rà aper­ta al pub­bli­co fino al 16 Gen­na­io.

Saba­to 16 Dicem­bre, alle ore 18:00, a Giu­lia­nel­lo di Cori (LT), pres­so la gal­le­ria Il Sipa­rio, ver­rà inau­gu­ra­ta la mostra di pit­tu­ra “Cit­tà” di Fran­ce­sco Gui­do­ni, cura­ta dal­lo sto­ri­co dell’arte Dome­ni­co Bilà ed aper­ta al pub­bli­co fino al 16 Gen­na­io, da lune­dì a saba­to, con ora­rio 09:00 — 13:00 e 16:00 — 19:30.

Fran­ce­sco Gui­do­ni nasce a Roma nel 1960, diplo­man­do­si in scul­tu­ra all’Accademia di Bel­le Arti di Roma nel 1988. Il suo rap­por­to con l’arte è sem­pre sta­to mol­to sof­fer­to, anche per il con­fron­to vis­su­to in fami­glia, che lo avreb­be volu­to scien­zia­to o inge­gne­re.

Nel­le sue “Cit­tà”, invi­si­bi­li eppur vive, è impres­sa tut­ta la pro­pria espe­rien­za arti­sti­ca. L’astra­zio­ne, sem­pre e comun­que indis­so­lu­bil­men­te lega­ta alla real­tà, è sol­tan­to un arti­fi­cio che rispon­de all’esigenza inte­rio­re dell’artista di comu­ni­ca­re con il mon­do ester­no.

Il colo­re, nei suoi acco­sta­men­ti cro­ma­ti­ci, tona­li, di inten­si­tà, costrui­sce l’immagine dei rit­mi urba­ni, del­le rifra­zio­ni del­la luce sul­le fac­cia­te dei palaz­zi o negli spec­chi d’acqua cit­ta­di­ni, attra­ver­so pen­nel­la­te a pic­co­li trat­ti giu­stap­po­sti che sono la fir­ma di Gui­do­ni sui suoi dipin­ti.

Il bian­co che sem­bra usci­re fuo­ri dal­la super­fi­cie colo­ra­ta e cao­ti­ca, è la sostan­za al fon­do del­le cose, l’atto di reden­zio­ne pro­prio di un’intima rifles­sio­ne, che può esse­re anche dolo­ro­sa, come un graf­fio nel­la mate­ria viva del colo­re, dal­la qua­le, attra­ver­so un’azione di puri­fi­ca­zio­ne, emer­ge una nuo­va spi­ri­tua­li­tà.

L’astra­zio­ne costrui­ta median­te il colo­re riman­da ad un imma­gi­na­rio di cit­tà viste dall’alto, in pian­ta, che inglo­ba­no il pano­ra­ma cir­co­stan­te, per­ché le cit­tà, nel­le loro for­me ed archi­tet­tu­re, sono un insie­me di tan­te cose: memo­rie, desi­de­ri, cro­gio­lo di vite vis­su­te e di scam­bi.

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