Marino, Aversa: Colizza e Giunta a cinquestelle mosci e contraddittori

Marino, Aversa: Colizza e Giunta a cinquestelle mosci e contraddittori

24/08/2016 0 Di Redazione

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Maurizio Aversa

Mau­ri­zio Aver­sa

Marino, Aversa: Colizza e Giunta a cinquestelle mosci e contraddittori

“Con­fron­tan­do­ci coi com­pa­gni dell’attivo del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no che stia­mo rico­struen­do, è natu­ra­le che si affron­ti­no le que­stio­ni inter­na­zio­na­li come la pace e la guer­ra con­tro le pre­se di posi­zio­ne del gover­no Ren­zi – per que­sto abbia­mo par­te­ci­pa­to alla mani­fe­sta­zio­ne sot­to il Par­la­men­to, men­tre il M5S non l’ha fat­to -; così come è natu­ra­le che si affron­ti­no le que­stio­ni comu­na­li dal dop­pio pun­to di vista ammi­ni­stra­ti­vo e poli­ti­co”. Que­sto l’inizio di un “bilan­cio più di approc­cio che di fase” a quan­to si vede da Palaz­zo Colon­na che non con­vin­ce i comu­ni­sti mari­ne­si. “Dicia­mo­ci la veri­tà: l’unica ini­zia­ti­va dal sapo­re poli­ti­co che ammi­ni­stra­ti­va­men­te for­se non pote­va che ave­re uno sboc­co di rin­vio di con­cre­tez­za a dicem­bre-gen­na­io, è sta­to l’incontro tra la dele­ga­zio­ne PCI e la rap­pre­sen­tan­za del sin­da­co Coliz­za sul­la vicen­da del red­di­to mini­mo garan­ti­to”.

E que­sto non è per nul­la un bel segna­le. Il sin­da­co di Mari­no, con tut­to il rispet­to che si deve a tut­te le auto­no­mie loca­li del Pae­se, non è il sin­da­co di un comu­nel­lo! Ha da rispon­de­re, pri­ma che del­le urgen­ze, pri­ma che del­la pro­gram­ma­zio­ne, pri­ma che del pro­gram­ma col qua­le è sta­to elet­to, pri­ma del con­fron­to con le oppo­si­zio­ni, ha il dove­re di rispon­de­re del­la sto­ria poli­ti­ca, isti­tu­zio­na­le, del­le vite che han­no offer­to com­pe­ten­ze sedi­men­ta­te che han­no con­tri­bui­to a fare di Mari­no un pun­to di rife­ri­men­to nel tem­po (anche se sfra­cel­la­to dal­la ulti­ma destra che ha sgo­ver­na­to).

E’ il rispet­to che si deve, come ci ha inse­gna­to Anto­nio Gram­sci, ai gran­di, gene­ro­si, uomi­ni e don­ne che ci han­no pre­ce­du­to nei decen­ni e negli ulti­mis­si­mi seco­li. Que­sta “comu­ni­ca­zio­ne fon­da­men­ta­le” da par­te del sin­da­co Coliz­za, del­la sua squa­dra, del M5S di Mari­no non c’è. Ed è gra­vis­si­mo. Per­ché mani­fe­sta che lo spes­so­re cul­tu­ra­le visi­bi­le diven­ta doz­zi­na­le. Sem­bra che essi dica­no: sia­mo all’anno zero. Pri­ma di noi il nul­la. Dopo di noi solo cose fan­ta­sma­go­ri­che. Roba da fana­ti­smo di ultras che mal si coniu­ga­no con la sag­gez­za del gover­na­re e l’efficacia dell’amministrare. Non a caso, a par­te l’iniziativa poli­ti­ca pro­mos­sa dal PCI, appun­to, sul­le cose “impor­tan­ti” l’avvio del lavo­ro di sin­da­co e Giun­ta zop­pi­ca­no visto­sa­men­te e si con­trad­di­co­no. Con quan­to espres­so in cam­pa­gna elet­to­ra­le, con quan­to “non det­to” nel con­si­glio comu­na­le di inse­dia­men­to, e con gli stes­si prov­ve­di­men­ti adot­ta­ti e poi con­trad­det­ti.

Fac­cia­mo gli esem­pi? Pur sen­za appro­fon­di­re: la vicen­da del no cemen­to a Maz­za­ma­gna e Mugil­la (bre­ve­men­te det­ta divi­no amo­re) dopo l’estremismo paro­la­io del cemen­to zero, di fron­te all’invito a fare comun­que i con­ti con la real­tà che sini­stra e comu­ni­sti han­no indi­ca­to, bec­can­do­si accu­se di tra­di­re la cau­sa, ora, a pochi mesi di inse­dia­men­to, che fa Coliz­za? (bec­can­do­si pesan­tis­si­me accu­se anche dagli “ex” allea­ti poli­ti­co-elet­to­ra­li) Ammi­ni­stra­ti­va­men­te pren­de tem­po, poli­ti­ca­men­te tace, con­cre­ta­men­te con­sen­te all’edilizia pro­gram­ma­ta, vitu­pe­ra­ta e sban­die­ra­ta come da “azze­ra­re” in cam­pa­gna elet­to­ra­le, di esse­re lì “viva e vege­ta” e pron­ta per la ven­di­ta.  Allo­ra? Del­le due l’una: o ha det­to “fre­gnac­ce pri­ma” o con­di­vi­de oggi l’edificazione di Mugil­la!

Che dire poi, sem­pre ammi­ni­stra­ti­va­men­te, del fat­to del diri­gen­te urba­ni­sti­ca (area IV e V) da sosti­tui­re, che vie­ne pri­ma affron­ta­to con un velo­ce con­cor­so da indi­re. Poi da una sospen­sio­ne di un anno del prov­ve­di­men­to. Poi con un “con­cor­so inter­no” per inca­ri­co prov­vi­so­rio di un anno. Insom­ma? Un po’ di linea­ri­tà non gua­ste­reb­be. Altre que­stio­ni non le voglia­mo met­te­re sopra le righe però per­ché non inter­ve­ni­re ammi­ni­stra­ti­va­men­te sul­le denun­ce fat­te dal­la Com­mis­sio­ne Ammi­ni­stra­ti­va Comu­na­le del PCI? La vicen­da McDri­ve gri­da ven­det­ta così come le vicen­de dei ritro­va­men­ti di stra­de roma­ne anti­che. Non c’è effi­ca­cia, non c’è ade­gua­ta comu­ni­ca­zio­ne. E, soprat­tut­to si sfug­ge sem­pre il dato poli­ti­co. La tor­re ebur­nea, non sal­ve­rà né pro­muo­ve­rà chi vuo­le erger­si ad elet­to o unto del signo­re: anche se “il signo­re” ha nel­la pro­pa­gan­da che va per la mag­gio­re il vol­to dei “cit­ta­di­ni”.

Coliz­za, Giun­ta e gril­li­ni devo­no deci­der­si e sce­glie­re: se non voglio­no esse­re l’ennesima ver­sio­ne del qua­lun­qui­smo ita­lia­no buo­no per i poten­ti. Soprat­tut­to, va chia­ri­to, da par­te degli inte­res­sa­ti, così come nei mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne, che la cla­mo­ro­sa bugia e gran­de ingan­no del nuo­vi­smo, pas­sa, den­tro le file dei gril­li­ni con mol­ti, mol­tis­si­mi pro­ta­go­ni­sti – a tut­ti i livel­li, poli­ti­ci ammi­ni­stra­ti­vi e tec­ni­ci – com­po­sta da navi­ga­tis­si­mi ex “poli­ti­ci” di vari “par­ti­ti” con­ti­nua­men­te vitu­pe­ra­ti. Il PCI sarà pre­sen­te, pres­san­te, par­te­ci­pan­te e, se si vor­rà, dia­lo­gan­te. Come dimo­stra­to con l’incontro sul red­di­to mini­mo garan­ti­to. Ai cit­ta­di­ni, agli elet­to­ri, ai com­pa­gni che ci han­no scel­to come rife­ri­men­to e che sem­pre più ade­ri­sco­no alla rico­stru­zio­ne del PCI noi dire­mo sem­pre e solo paro­le di veri­tà. Vedre­mo se con­ti­nue­rà il silen­zio dei cin­que­stel­le: per oppor­tu­ni­smo ammi­ni­stra­ti­vo o per non paga­re qual­che giu­sto dazio sugli erro­ri poli­ti­ci e di pote­re.

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