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Giulio Santarelli
DIVINO AMORE, SANTARELLI DIMOSTRA A CIVITA LA TOTALE ILLEGALITA’ DELLA LOTTIZZAZIONE, NE CHIEDE LA REVOCA IMMEDIATA E L’ESCLUSIONE DI QUALSIASI IPOTESI DI RINEGOZIAZIONE
Scambio di mail tra il candidato sindaco di Marino del Psi e l’assessore regionale
Santarelli con e mail dell’11 maggio scorso aveva chiesto all’assessore Civita notizie sulla esistenza o meno del parere unanime della conferenza dei servizi di cui all’art. 34 della legge 267/2000, parere necessario per certificare la legittimità e fattibilità della lottizzazione di via del Divino Amore e di quelle di Mugilla e di via Mazzamagna per complessivi 1,5 milioni di metri cubi e 15mila abitanti.
L’assessore Civita con una mail del 31 maggio ha inviato a Santarelli la nota sottoscritta dagli architetti Pergolini e Carini senza alcuna sua valutazione.
Gli architetti, nella nota in questione, si sono diffusi unicamente a considerare le normative delle leggi regionali 36/87 e 22/97 sulla applicazione dei programmi integrati di intervento senza dire una parola sulle ragioni per cui né al Comune né alla Regione è stata convocata la conferenza dei servizi per il prescritto parere unanime di cui all’art. 34 della 267/2000, così come richiesto dalla società Ecovillage, la cui mancata convocazione è servita ad evitare il parere negativo della stessa, dal momento che a dire di no sarebbero stati l’Anas, il Cotral, il Comune di Roma, la Sovrintendenza Archeologica del Lazio e soprattutto l’Acea che in una nota scritta aveva dichiarato la impossibilità a fornire l’acqua anche per il divieto di perforare pozzi imposto da una delibera della giunta regionale del ‘99 a protezione delle falde idriche dei laghi di Albano e di Nemi.
Santarelli ha ribadito a Civita che le normative delle due leggi regionali, richiamate dagli architetti, si applicano ai progetti integrati di intervento legittimi e conformi al Piano Regolatore e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici di area vasta come i Ptpg in vigore nella provincia di Roma dal 2010 e che i comuni erano obbligati a recepire nei propri Piani regolatori e che in difetto era obbligo della Regione ad inviare un commissario ad acta per deliberare in proposito e mai approvare progetti edificatori.
Santarelli ha anche ricordato che nel caso specifico dei MasterPlan era impedito dalla L.R. 72/75 che fissa il tetto massimo di incremento abitativo nella misura del 30% degli abitanti residenti; tetto che come affermato nella sentenza del Tar 873/2002 di annullamento del Prg di Marino era motivata dall’accertamento di un incremento abitativo pari al 64%. Motivo per cui in precedenza la Regione, per la violazione di questa legge, con parere del comitato tecnico controfirmato dall’assessore all’Urbanistica, Dionisi, aveva bocciato il Prg di Ariccia.
Santarelli ha anche rilevato che nella nota dei due architetti non si fa cenno alcuno alla mancata conferenza dei servizi e al fatto che quella distesa di aree oggetto della lottizzazione non ha bisogno di alcuna riqualificazione urbanistica di cui alla L.R. 22/97 proprio perché priva di abitazioni ad esclusione di qualche casale al servizio delle pertinenze agricole.
Anche la delibera n. 36 del piano di zona di via Mazzamagna per 2080 abitanti ricade negli stessi motivi di illegittimità e di contrasto con i vincoli del Ptpg e con la legge Bucalossi n 10/77 che impone ai comuni di destinare una percentuale che varia dal 40 al 70% dell’incremento abitativo all’edilizia economica popolare, come prescritto nella delibera di approvazione del Prg di Marino, e non in aggiunta.
Inoltre, avendo l’organo tecnico della Regione rilevato, contrariamente a quanto certificato dall’organo tecnico del Comune di Marino che il progetto in questione non era soggetto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) non avrebbe dovuto ricevere il parere favorevole per l’approvazione ma aveva l’obbligo di restituire gli atti al Comune perché provvedesse a richiedere alla Città Metropolitana la VAS. Motivo per cui la Città Metropolitana ha chiesto l’annullamento del Piano con apposito ricorso al Tar.
In conclusione Santarelli ha ricordato a Civita che l’Italia sta attraversando un periodo critico e a quotidiani fatti di corruzione che portano agli arresti di amministratori comunali e regionali e che determinano un progressivo allontanamento dei cittadini dalla politica. Obbligo dei governi e in particolare del centrosinistra è quello di allontanare qualsiasi dubbio sul rispetto delle leggi. Perciò, essendo provato dalle mie valutazioni che sia il Comune di Marino che la Regione Lazio hanno approvato provvedimenti in violazione delle leggi e del Ptpg non può esserci alcun tentativo di depistaggio che induca a ritenere legittimo ciò che legittimo non è e pertanto obbligo della giunta regionale del Lazio è di revocare senza esitazione il MasterPlan e le relative lottizzazioni in variante al Prg che, dimostratane la illegalità, non costituiscono nessun diritto acquisito e quindi neppure titolo per chiedere al Comune risarcimenti. Semmai l’apertura da parte della Corte dei Conti di un fascicolo a carico degli amministratori comunali per danno erariale dimostra che è l’Amministrazione comunale aver subito un possibile danno erariale di cui dovranno rispondere gli amministratori che esclude qualsiasi ipotesi di risarcimento danni dietro cui si nasconde la giustificazione del candidato Pd che di fatto non parla più di revoca da quando è candidata sindaco.
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