MARINO, SANTARELLI MANDA A DIRE AL PD: “PROPONGA UN PROGRAMMA DI GOVERNO ALTERNATIVO AL CENTRODESTRA…
Marino, Santarelli scrive ad Astorre: il Pd rinuncia al centrosinistra e all’opposizione agli affari di Palozzi
11/04/2016Questo articolo è stato letto 3672 volte!
Caro Astorre, a Marino il Segretario Provinciale del PD ha combinato solo pasticci e ha impedito un centrosinistra a vocazione maggioritaria.
Senatore Astorre, ma davvero è soddisfatto dei pasticci che il Segretario provinciale del Pd Maugliani ha combinato a Marino? Dove vede le aperture al centro e a sinistra? Non ritiene che stracciare gli accordi con il PSI-IDV-UDC, Partiti organicamente impegnati nel Governo del Premier Renzi, significhi impedire a Marino una chiara alternativa di centrosinistra a vocazione maggioritaria? Cedere la guida della coalizione a candidati indicati o da Partiti di opposizione o a liste civiche non è una chiara fuga del PD dalle responsabilità che spettano ai Partiti di centrosinistra e che i socialisti si sarebbero assunti senza timore alcuno?
L’operazione marinese, prima con De Luca ora con Di Giulio, non è altro che la prosecuzione delle divisioni del 2006, del 2011 e del 2014 e che portarono a sonore sconfitte delle coalizioni costruite dal PD. Tutta la condotta del PD è stata finalizzata ad imporre le candidature sostenute da Lupi e Carella e osteggiate dai militanti che da anni la seguono, candidature chiaramente indirizzate contro il PD locale e in ultima analisi contro di lei. Tutto è stato chiaro allorché il 2 marzo il Segretario Provinciale del PD Maugliani ha commissariato-congelato gli organi del Circolo di Marino regolarmente eletti dal Congresso.
Il Commissario mandatario ha subito provveduto ad annullare il faticoso lavoro dei mesi precedenti che aveva portato la Segretaria del Circolo Franca Silvani, sostenuta da Sandro Coloni, a sottoscrivere l’accordo di centrosinistra con PSI-IDV-UDC e a sostituirla con una aggregazione di partiti che sono all’opposizione del Governo ai quali ha addirittura ceduto il candidato Sindaco.
Sulle candidature a sindaco espresse dal PSI e dall’IDV, c’è stato solo silenzio-dissenso. Dissenso anche nei confronti del Segretario Regionale del PSI che in una affollata assemblea a Marino aveva proposto la mia candidatura.
L’arroganza del PD Provinciale è arrivata perfino a rifiutare la proposta avanzata al mandatario il 4 aprile dal PSI-IDV-UDC che con un documento sottoscritto dai segretari rinunciavano ai propri candidati a sostegno di un candidato del PD.
Infine, se si voleva candidare una donna, perché non la Segretaria del Circolo di Marino Franca Silvani? Perché tanta sfiducia nei confronti di chi da molti anni dirige il Partito a Marino? Non sarà perché il PD non vuole assumere in prima persona la responsabilità per i gravi provvedimenti che il centrosinistra avrebbe dovuto affrontare in caso di vittoria e che i Socialisti da anni denunciano? Le dichiarazioni, prima di De Luca e ora di Di Giulio, contro la Lottizzazione del Divino Amore e aggiungo del Piano di Zona di via Mazzamagna, se sono condivise dal PD perché Zingaretti non le annulla?
Non è di centrosinistra impedire la distruzione di 70 ettari di vigneti Doc Marino evitando una colata di 1.500.000 metri cubi di cemento e altri 15.000 abitanti in un tessuto urbano già irrimediabilmente compromesso?
Ricorderò fino alla noia, o fino a quando non troverò un Giudice a Berlino, che si tratta di lottizzazioni illegali che violano le Leggi 1150/42, 10/77 e la Legge Regionale 72/75, nonché i vincoli, agricolo ed ecologico, prescritti dal Piano Territoriale di Coordinamento approvato dalla Provincia nel 2010 sotto la Presidenza Zingaretti. Vincoli di assoluta inedificabilità che il Comune di Marino entro il 2012 avrebbe dovuto recepire nel suo Piano Regolatore. Meno che mai la Regione avrebbe dovuto approvare queste due lottizzazioni, dato che sono del tutto prive dei requisiti di legge e della obbligatoria conformità al Piano Territoriale di Coordinamento. Ricordo al PD e al Presidente Zingaretti che i Comuni inadempienti vanno puniti con la nomina di un Commissario ad acta e non premiati con la approvazione di lottizzazioni scandalose che generano colossali speculazioni affaristiche e che, se attuate,farebbero saltare l’intero ecosistema di quel lembo di Agro Romano.
Hic Rhodus Hic saltus, caro Senatore!
Se si eludono queste gravi questioni, il PD rinuncia ad essere alternativo al centrodestra e manifesta la volontà di fuggire di fronte alla ineludibile necessità di cancellare gli affari illegali e speculativi di Palozzi e del centrodestra. Su questo terreno, non potrà mai trovare la adesione dei SOCIALISTI.
10 aprile 2016
on. Giulio SANTARELLI
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La miscela politica, culturale e di tradizione empirica che negli anni della cosiddetta seconda repubblica è stata confezionata da una consistente parte della sinistra, e cioè l’esito partititico “DEMOCRATICI DI SINISTRA”, composta dai filoni centrali e storici dell’ex pci e dell’ex DC, non sembra alla luce degli eventi aver goduto di buone specificità di amalgama e consistenza.L’intuizione storica togliattiana del compromesso storico di prospettiva (sto semplificando per intenderci) ha alla fine deluso, nella sua concretizzazione,un po’ tutti. Anche a Marino.L’infeudamento del partito DS, subìto e mai criticamente vissuto dalla base, ahimè, ha visto il senatore Astorre qui a Marino come punto pluriennale di riferimento del partito di maggioranza relativa nazionale, da lungo tempo succube infecondo nelle iniziative enei numeri a Marino del centrodestra che signoreggia con o senza interventi pesanti della Magistratura e con o senza pudore, anzi, senza il minimo senso di vergogna sociale e politica, nell’amministrare come amministra e a ogni tipo di appuntamento elettorale.Non credo che si possa tacciare l’on.Santarelli di “eccesso di sincerità” politica in questa sua asperrima ma fondata ricostruzione. Gli apporti della diaspora socialista ai pds-ds-pd nel tempo o all’esperienza della Margherita, a mio modo di vedere, pur rappresentano a Marino un aspetto che ha in parte tentato di fornire in varie modalità connotati più oggettivi, più incisivi e più “politici” a quel partito. Mi riferisco in particolare a Trabalza, Coloni, Rapo M. e Rapo Dino. Credo che dovranno continuare se vogliono su quell’impegno: al momento la loro battaglia è rimasta purtroppo a metà, se mi consentono l’affettuosa constatazione.Ma forse ho esaminato le cose, inconsciamente, da ex-Segretario di Sezione PSI Marino degli anni ’80. O forse non sono il solo a pensarla così. Aspetto con interesse la risposta del senatore Astorre.