CORARTE, prendiamo l’Arte a Cuore. Ultimato il restauro delle due antiche tele ‘Madonna del Soccorso con San Francesco e Sant’Agostino’ e ‘Sposalizio della Vergine’

CORARTE, prendiamo l’Arte a Cuore. Ultimato il restauro delle due antiche tele ‘Madonna del Soccorso con San Francesco e Sant’Agostino’ e ‘Sposalizio della Vergine’

18/03/2016 0 Di Marco Castaldi

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Senza titolo-1Saba­to 19 Mar­zo, alle ore 18:00, pres­so la Chie­sa di San­ta Maria del­la Pie­tà, a Cori, ver­ran­no resti­tui­te alla comu­ni­tà le due anti­che tele restau­ra­te su ini­zia­ti­va dell’Asso­cia­zio­ne cul­tu­ra­le CORARTE, gra­zie ai fon­di rac­col­ti con la cam­pa­gna “CORARTE, PRENDIAMO L’ARTE A CUORE” e a quel­li dona­ti dall’ICN-NAICI in occa­sio­ne dei suoi 25 anni di atti­vi­tà.

Le due tele saran­no pre­sen­ta­te al pub­bli­co dal­la sto­ri­ca dell’arte Anto­ni­na Duc­ci, dopo una bre­ve intro­du­zio­ne di Don Ange­lo Buo­na­iu­to. La pri­ma tela restau­ra­ta, con il con­tri­bu­to dell’ICN-NAICI, è ‘Madon­na del Soc­cor­so con San Fran­ce­sco e Sant’Agostino’, pro­ve­nien­te dal­la chie­sa di San Sal­va­to­re e data­ta alla secon­da metà del ‘600.

Com­mis­sio­na­ta da Rosa­to Buc­cia­rel­li, pro­ba­bil­men­te per il 150° anni­ver­sa­rio dell’apparizione del­la Ver­gi­ne alla pic­co­la Oli­va, l’evento che fece nasce­re il cul­to del­la Madon­na del Soc­cor­so, si carat­te­riz­za per il fat­to di rap­pre­sen­ta­re Ago­sti­nia­ni e Fran­ce­sca­ni sot­to la Ver­gi­ne, come a voler ricor­da­re a tut­ti l’appartenenza ad un’unica fami­glia e il mede­si­mo impe­gno per la pace.

La secon­da tela, ‘Spo­sa­li­zio del­la Ver­gi­ne’, appar­te­nen­te alla Chie­sa di San­ta Maria del­la Pie­tà, risa­le al XVIII seco­lo e può esse­re attri­bui­ta alla scuo­la del Cava­lier Car­lo Marat­ta. Entram­be le ope­re tor­ne­ran­no nel loro luo­go ori­gi­na­rio, rispet­ti­va­men­te nel­la Chie­sa di San Sal­va­to­re e nel­la Chie­sa di San­ta Maria del­la Pie­tà.

Il pro­get­to rien­tra negli obiet­ti­vi di CORARTE, ossia restau­ra­re le ope­re d’arte anti­che di Cori e Giu­lia­nel­lo e pro­muo­ver­ne la cono­scen­za e la valo­riz­za­zio­ne. Se il restau­ro è impor­tan­te per arre­sta­re il degra­do che distrug­ge un patri­mo­nio pre­zio­so per la comu­ni­tà, altret­tan­to rile­van­te è la sua risco­per­ta da par­te dei cit­ta­di­ni: cono­sce­re le pagi­ne di sto­ria loca­le che le ope­re rac­con­ta­no, per­met­te di riap­pro­priar­si di que­sto museo dif­fu­so e sot­trar­lo all’incuria.

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