A quanto pare lo scandalo dell’abbandono dell’IPAB Rodilossi non trova soluzione, anzi la situazione sembra…
Colleferro, l’Associazione in difesa dell’ospedale: non c’è più tempo!
08/03/2016Questo articolo è stato letto 5263 volte!
E’ tornata in auge la questione annosa dell’ospedale di Colleferro. Oggi tutti si stanno accorgendo del disastro verso il quale si proietta il locale nosocomio. Ma in questo affannarsi a trovare soluzioni si sono dimenticati di chi, la scorsa estate, ha rinunciato a domeniche al mare o a cene con gli amici, per presidiare l’ingresso dell’ospedale Parodi Delfino di Colleferro, per sensibilizzare quante più persone possibile.
“Ci hanno dato del matto e degli schierati politicamente — si legge in una nota stampa dell’associazione in difesa dell’ospedale di Colleferro — abbiamo sempre detto la verità, senza guardare colori poltici e simpatie personale. Abbiamo semplicemente evidenziato una situazione che stava precipitando e che sta diventando pessima di giorno in giorno. Siamo contenti che il vicesindaco di Colleferro abbia rivisto la sua posizione. Cambiare idea e ritornare sui propri passi è sinonimo di maturità, ma anche lei, la scorsa estate, quando noi abbiamo presidiato giorno e notte, quanto abbiamo manifestato sulle strade della città, con mamme, bambini, cittadini di ogni colore, dov’era? Piazza Italia è stata interdetta per la nostra manifestazione.
E’ bene ricordare queste cose, perché viviamo in una società in cui ci si dimentica presto di quello che si fa e il primo che arriva si prende i meriti di risultati, ma quali risultati?, che non sono i propri. Oggi veniamo a leggere che il presidente Zingaretti e la cabina di regia ha addirittura disertato l’incontro che i sindaci avevano richiesto, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno del consiglio comunale di Colleferro.
A questo incontro ha preso parte solo il direttore generale della Asl Rm G, il quale si è preso altro tempo per verificare e agire. Di tempo non ce n’è. Anziani sulle carrozzelle in pronto soccorso per l’intera notte, bambini che nascono in casa, operatori sanitari costretti a turni massacranti, strumenti inesistenti. L’ospedale di Colleferro deve tornare a splendere, senza se e senza ma.
I numeri da considerare sono quelli dei chilometri che separano i paesi dell’area lepida con Palestrina, piuttosto che i chilometri che separano l’ultimo ospedale utile, Frosinone, con Palestrina. Da qui bisogna ripartirà e da qui noi dell’associazione In difesa dell’Ospedale di Colleferro abbiamo incentrato la nostra protesta, per la difesa dei diritti dei cittadini di un intero territorio che non si ferma solo a Colleferro”
Gabriella Collacchi
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Redazione Generale