Cori. Topografia di un settore paraforense in Età antica e medievale  Sabato 27 Febbraio parte il nuovo ciclo di conferenze al Museo, ‘Cori di pietre e di parole’

Cori. Topografia di un settore paraforense in Età antica e medievale Sabato 27 Febbraio parte il nuovo ciclo di conferenze al Museo, ‘Cori di pietre e di parole’

22/02/2016 0 Di Marco Castaldi

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CONFERENZA MUSEO‘Cori. Topo­gra­fia di un set­to­re para­fo­ren­se in Età anti­ca e medie­va­le’. Que­sto è il tito­lo del pros­si­mo con­ve­gno a cura del­le archeo­lo­ghe Guen­da­li­na Via­ni ed Eleo­no­ra Pal­le­schi, in pro­gram­ma per saba­to 27 Feb­bra­io, alle ore 16:30, pres­so la sala con­fe­ren­ze del Museo del­la Cit­tà e del Ter­ri­to­rio di Cori. L’iniziativa rien­tra nel pri­mo ciclo di con­fe­ren­ze del 2016 ‘Cori di pie­tre e di paro­le’, pro­mos­so dal­la Dire­zio­ne scien­ti­fi­ca del Museo, dall’Associazione Cul­tu­ra­le Arca­dia e dall’Assessorato alla Cul­tu­ra del Comu­ne di Cori.

La pre­sen­ta­zio­ne ha come ogget­to i risul­ta­ti pre­li­mi­na­ri di un’indagine archeo­lo­gi­ca di natu­ra topo­gra­fi­ca mira­ta a rico­strui­re l’assetto urba­ni­sti­co tra anti­chi­tà e medioe­vo di un set­to­re del­la cit­tà di Cori adia­cen­te all’estremità sud-orien­ta­le del­la ter­raz­za media­na del foro sul­la qua­le insi­sto­no gli avan­zi del tem­pio di Casto­re e Pol­lu­ce (I sec. a.C.).

Le prin­ci­pa­li evi­den­ze archeo­lo­gi­che ogget­to di stu­dio, tut­te inglo­ba­te in super­fe­ta­zio­ni di epo­ca medie­va­le, sono tre trat­ti di sostru­zio­ni pie­ne di edi­li­zia pub­bli­ca roma­na in ope­ra qua­dra­ta di tufo, in opus incer­tum e in ope­ra poli­go­na­le, che rego­la­riz­za­no, in fasi suc­ces­si­ve e a più livel­li, il ver­san­te sud-occi­den­ta­le del col­le, in par­ti­co­la­re sosten­go­no e deli­mi­ta­no un asse via­rio di fon­da­men­ta­le impor­tan­za per il col­le­ga­men­to tra la cit­tà alta e quel­la bas­sa, una stra­da che, ori­gi­na­ta alla Por­ta Nin­fi­na, rac­cor­da le prin­ci­pa­li aree sacre del­la cit­tà.

Le strut­tu­re si inse­ri­sco­no, per cro­no­lo­gia, tec­ni­ca mura­ria e dislo­ca­zio­ne topo­gra­fi­ca, tra la secon­da (IV-III a.C.) e l’ultima fase edi­li­zia (pri­mo decen­nio del I seco­lo a.C.) del tem­pio dei Dio­scu­ri. Con l’arrivo del­la pie­na età medie­va­le, l’area in ogget­to fu qua­si com­ple­ta­men­te occu­pa­ta da strut­tu­re abi­ta­ti­ve che, instal­la­te­si in uno spa­zio con­ce­pi­to in età anti­ca come pub­bli­co, anda­ro­no a modi­fi­car­ne l’assetto per le esi­gen­ze di pri­va­tiz­za­zio­ne di una socie­tà poli­ti­ca­men­te più sta­bi­le ed eco­no­mi­ca­men­te in cre­sci­ta.

La neces­si­tà di ren­de­re visi­bi­le la pro­pria impor­tan­za con la costru­zio­ne di ele­gan­ti palaz­zi e di strut­tu­re che potes­se­ro col­ma­re le cre­scen­ti neces­si­tà abi­ta­ti­ve lega­te a una mag­gio­re cre­sci­ta demo­gra­fi­ca, dovet­te­ro esse­re le cau­se di un’occupazione inten­si­va e, mol­to spes­so, ricer­ca­ta, del­lo spa­zio dispo­ni­bi­le. Que­sti muta­men­ti pos­so­no esse­re cro­no­lo­gi­ca­men­te inqua­dra­ti tra XIII e XIV seco­lo, momen­to in cui il cen­tro fu inte­res­sa­to da impor­tan­ti even­ti poli­ti­ci, che die­de­ro avvio a quel rin­no­va­men­to rav­vi­sa­bi­le anco­ra oggi nel­la “for­ma” del­la cit­tà.

Nell’area ogget­to di stu­dio si rias­su­mo­no quel­le che sono le con­si­de­ra­zio­ni dell’abitato nel­la sua tota­li­tà in ter­mi­ni di asset­to urba­ni­sti­co: i risul­ta­ti inte­gra­no e pre­ci­sa­no quan­to rive­la­to in pas­sa­to riguar­do la ten­den­za alla soprav­vi­ven­za, fino ad età moder­na, di alcu­ni ingom­bri (mura, ter­raz­za­men­ti e via­bi­li­tà), facil­men­te rin­trac­cia­bi­li, per l’intera dia­cro­nia inse­dia­ti­va.

I pros­si­mi appun­ta­men­ti con ‘Cori di pie­tre e di paro­le’. Saba­to 26 Mar­zo, ore 16:30, Pro­to­sto­ria nel ter­ri­to­rio lepi­no. L’Età del Bron­zo’ a cura del­la stu­dio­sa Lucia Rosi­ni. Saba­to 16 Apri­le, ore 16:30, ‘Cori di pie­tre e di paro­le’ con il prof. Fran­ci­sco J. Lobe­ra Ser­ra­no. Gran fina­le saba­to 21 Mag­gio, alle ore 21, in com­pa­gnia dei Canu­sìa, ‘Fio­re di car­do. Musi­ca popo­la­re del Lazio’, in occa­sio­ne del­la Not­te Euro­pea dei Musei.

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