30 Gennaio 1944: 72° anniversario del primo bombardamento su Cori

30 Gennaio 1944: 72° anniversario del primo bombardamento su Cori

29/01/2016 0 Di Marco Castaldi

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SCATTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE A CORI - AUTORI VARI - DAGLI ALBUM DEL GRUPPO FB CORI ME BBEGLIO (16)Ricorre domani, saba­to 30 Gen­naio, il 72° anniver­sario del pri­mo bom­bar­da­men­to alleato su Cori durante la Sec­on­da Guer­ra Mon­di­ale. Ne seguirono altri due, il 6 Feb­braio e il 12 Aprile 1944. Come ricostru­ito dall’Archivio Stori­co Comu­nale, anche sul­la base di tes­ti­mo­ni­anze dirette, sul finire del con­flit­to, men­tre sul­la mac­chia i par­ti­giani, gio­vani e adul­ti, com­bat­te­vano la Resisten­za con­tro tedeschi e repub­bli­chi­ni, in paese si udi­vano i con­tinui can­noneg­gia­men­ti dal mare.

Nonos­tante la pau­ra, la mag­gior parte dei core­si, donne, bam­bi­ni ed anziani, era rimas­ta nelle pro­prie abitazioni, nel­la con­vinzione che la cit­tà non sarebbe sta­ta attac­ca­ta, vista la scarsa impor­tan­za strate­gi­ca, e che tut­to si sarebbe risolto in poco tem­po con l’arrivo degli Alleati. Ma Cori si era riem­pi­ta di sol­dati tedeschi, ecco per­ché il 27 Gen­naio 1944, cinque giorni dopo lo sbar­co a Net­tuno, gli amer­i­cani com­in­cia­rono a lan­cia­re dal mare le prime granate shrap­nel, forse per sol­lecitare la popo­lazione a met­ter­si in sal­vo. Era una domeni­ca mat­ti­na, quan­do intorno alle 9:30 di quel 30 Gen­naio 1944, ci fu il pri­mo bom­bar­da­men­to sul cen­tro abi­ta­to: in un atti­mo il paese non esiste­va più, per ter­ra e sot­to le mac­erie i cadu­ti, giorni dopo recu­perati dai volon­tari, men­tre una fol­la di fer­i­ti e sopravvis­su­ti scap­pa­va in cer­ca di salvez­za ver­so le alture cir­costan­ti.

La mag­gior parte delle per­sone perse la vita nelle chiese, durante la mes­sa, a causa di un’erra­ta seg­nalazione che dava la pre­sen­za di Kesser­ling e altri uffi­ciali tedeschi in una non meglio pre­cisa­ta “San­ta Margheri­ta”, da dove si cre­de­va stessero diri­gen­do le oper­azioni di con­trasto all’attracco marit­ti­mo degli amer­i­cani. In realtà un coman­do tedesco era stanzi­a­to in una vil­la del­la zona, anche se non è sta­ta mai accer­ta­ta la pre­sen­za di Kesser­ling, ma con mol­ta prob­a­bil­ità non era sta­to pre­cisato che “San­ta Margheri­ta” non era una chiesa, ma una local­ità fuori dell’abitato, che sovras­ta­va la pia­nu­ra e la cos­ta, e per­ciò pre­sero di mira tut­ti i luoghi di cul­to (Foto: scat­ti del­la Sec­on­da Guer­ra Mon­di­ale a Cori — autori vari — dagli album del grup­po Fb Còri mé bbéglio).

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