U.Di.Con. allarme Pokemon Go, pericolo di vita per gli utenti

U.Di.Con. allarme Pokemon Go, pericolo di vita per gli utenti

25/07/2016 0 Di puntoacapo

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maxresdefaultU.Di.Con. allarme Poke­mon Go, peri­co­lo di vita per gli uten­ti 

Roma. 22/07/2016 “Siamo seri­amente pre­oc­cu­pati per il fenom­e­no sociale dila­ga­to nel nos­tro Paese nell’arco di poco tem­po, Poke­mon Go, soprat­tut­to alla luce degli even­ti che si sono ver­i­fi­cati in tut­to il Mon­do e che han­no mes­so a repen­taglio la salute degli uten­ti, reg­is­tran­do addirit­tura casi di morte provo­cati dall’utilizzo dell’applicazione, ciò che des­ta più stu­pore — affer­ma il Pres­i­dente Nazionale U.Di.Con., Denis Nesci – è la meti­colosità con cui sono sta­ti sti­lati i ter­mi­ni d’uso che l’utente accetta sen­za leg­gere atten­ta­mente, e che svin­colano l’azienda da ogni respon­s­abil­ità, invi­tan­do per giun­ta gli uten­ti a stip­u­lare polizze sul­la salute che la dicono lun­ga sui peri­coli che si cor­rono”.

Dopo i deces­si avvenu­ti nelle ultime set­ti­mane e gli inci­den­ti, l’Unione per la dife­sa dei con­suma­tori lan­cia l’allarme Poke­mon Go che sta diven­tan­do un peri­co­lo per gli uten­ti che di giorno in giorno aumen­tano a vista d’occhio, spin­ti anche dal­la curiosità che il fenom­e­no sta generan­do.

L’associazione ha stu­di­a­to atten­ta­mente i ter­mi­ni d’uso evi­den­zian­do alcu­ni ele­men­ti che gen­er­a­no pre­oc­cu­pazione: in par­ti­co­lare viene espres­sa­mente spec­i­fi­ca­to che “durante il gio­co, si pre­ga di essere con­sapevoli dell’ambiente cir­costante e gio­care in tut­ta sicurez­za. L’Utente accetta che l’utilizzo dell’App e del gio­co è a pro­prio ris­chio e si assume ogni respon­s­abil­ità per ricor­rere a polizze sul­la salute, sul­la respon­s­abil­ità, sui rischi, sulle lesioni per­son­ali, mediche, sul­la vita e qual­si­asi altra poliz­za assi­cu­ra­ti­va che si riten­ga ragionevol­mente nec­es­saria per coprire even­tu­ali infor­tu­ni che pos­sano insorg­ere durante l’utilizzo dei Servizi”, una con­dizione che risul­ta insoli­ta per un gio­co che dovrebbe avere sem­plice­mente la natu­ra di sva­go.

A ciò si aggiunge un sec­on­do aspet­to che meri­ta par­ti­co­lare atten­zione, ossia “la rin­un­cia al pro­prio dirit­to a un proces­so con giuria o a parte­ci­pare  come attore prin­ci­pale o mem­bro di cat­e­go­ria in qual­si­asi pre­sun­to pro­ced­i­men­to rap­p­re­sen­ta­ti­vo o azione col­let­ti­va”, preve­den­do per­tan­to una risoluzione del­la con­tro­ver­sia attra­ver­so l’arbitrato, ciò lim­iterebbe forte­mente i dirit­ti dell’utente.

Non bisogna asso­lu­ta­mente perdere di vista il ful­cro del­la situ­azione, Poke­mon Go è pri­ma di tut­to un gio­co e, in quan­to tale, sem­bra assur­do e spro­porzion­a­to inserire dei ter­mi­ni di uti­liz­zo  così speci­fi­ci vista la natu­ra dell’applicazione che per giun­ta rien­tra nel­la cat­e­go­ria “giochi”, a ciò bisogna aggiun­gere anche un prob­le­ma stret­ta­mente lega­to al trat­ta­men­to dei dati per­son­ali che, – pros­egue il Pres­i­dente Nesci — come si evince dalle con­dizioni, non sono di esclu­si­va di Niantic, soci­età pro­dut­trice ma la stes­sa può trasferir­li e con­ced­er­li in licen­za a terzi che a loro vol­ta pos­sono usare, copi­are e mod­i­fi­care a pro­prio piaci­men­to, det­to ciò – con­tin­ua il Pres­i­dente Nesci – chiedi­amo un inter­ven­to  imme­di­a­to da parte del Garante del­la Pri­va­cy nonché dell’AGCM affinché pos­sano essere accer­tate even­tu­ali vio­lazioni quan­to meno rispet­to all’utilizzo e con­di­vi­sione di dati per­son­ali”.

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U.Di.Con. — Unione Dife­sa Con­suma­tori

 

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