MARINOPOLI, SANTARELLI: “PERCHE’ L’ARTICOLO  DE “IL CAFFE’” INTERESSA I CITTADINI CHE DOVRANNO RECARSI AL VOTO IL 5 GIUGNO”

MARINOPOLI, SANTARELLI: “PERCHE’ L’ARTICOLO DE “IL CAFFE’” INTERESSA I CITTADINI CHE DOVRANNO RECARSI AL VOTO IL 5 GIUGNO”

30/05/2016 0 Di puntoacapo

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Giulio Santarelli

Giulio Santarel­li

MARINOPOLI, SANTARELLI: “PERCHE’ L’ARTICOLO
DE “IL CAFFE’” INTERESSA I CITTADINI CHE DOVRANNO RECARSI AL VOTO IL 5 GIUGNO”

L’articolo antic­i­pa che vi sareb­bero 47 inda­gati per ora, las­cian­do inten­dere che l’articolista è in pos­ses­so di notizie riguardan­ti altri inda­gati con altre imputazioni.

“Fat­to sal­vo il prin­ci­pio cos­ti­tuzionale che si è colpevoli al ter­zo gra­do di giudizio con la sen­ten­za del­la Cas­sazione, ciò che riguar­da i can­di­dati a sin­da­co è l’aspetto politi­co dell’inchiesta del­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca di Vel­letri che ha prodot­to i pri­mi effet­ti il 9 aprile 2015 con l’arresto del sin­da­co e più recen­te­mente con l’arresto di due asses­sori.  Pur non volen­do entrare den­tro il quadro accusato­rio, ricor­do che dal 2008 ho inizia­to a par­lare di vio­lazione del­la legal­ità per fat­ti con­nes­si spe­cial­mente all’ur­ban­is­ti­ca e alla vio­lazione delle norme attua­tive del Piano Rego­la­tore, sen­za che mai nes­suno si è per­i­ta­to di smen­tir­mi o di gestire l’urbanistica e l’edilizia rispet­tan­do le norme attua­tive del Piano rego­la­tore. D’altro can­to bas­ta per­cor­rere le strade di S. Maria delle Mole per accorg­er­si che tut­ta la edi­fi­cazione già real­iz­za­ta o in cor­so di real­iz­zazione è fat­ta al di fuori dei piani urban­is­ti­ci attua­tivi che la legge prevede in modo che pri­ma dei per­me­s­si a costru­ire siano real­iz­zate le opere di urban­iz­zazione pri­maria e sec­on­daria.  E’ del tut­to evi­dente che ciò che gen­era la cor­ruzione, non solo a Mari­no ma in tut­ta Italia sono le con­ces­sioni del­la pub­bli­ca ammin­is­trazione in vio­lazione delle leg­gi”.
Con queste parole Giulio Santarel­li, can­dida­to sin­da­co di Mari­no per il Par­ti­to Social­ista Ital­iano com­men­ta gli arti­coli di stam­pa con ulte­ri­ori riv­e­lazioni sulle inchi­este del­la mag­i­s­tratu­ra di Vel­letri.
“Ma il quadro accusato­rio che emerge dalle due indagi­ni del­la Procu­ra “Mer­cu­rio” e “Polifemo” investe molte altre fat­tispecie di reato. Sono cer­to che un gior­nale serio come “Il Caf­fè dei Castel­li” pri­ma di pub­bli­care arti­coli su quel­la che chia­ma “Mari­nop­o­li” abbia fat­to tutte le ver­i­fiche sul­la attendibil­ità dei fat­ti ogget­to dei suoi arti­coli”.
“Non apparten­go — va avan­ti Santarel­li —  alla cat­e­go­ria dei politi­ci che quan­do sono ogget­to di arti­coli che met­tono a nudo la loro attiv­ità isti­tuzionale, attac­cano sis­tem­ati­ca­mente gior­nal­isti e gior­nali. Ho sem­pre avu­to rispet­to per la lib­ertà di stam­pa e ogni qual vol­ta sono sta­to fat­to ogget­to di critiche ingiuste mi sono avval­so dell’articolo 8 del­la legge sul­la stam­pa per ret­ti­fi­care o smen­tire quan­to mi veni­va attribuito. Sug­gerisco tale meto­do anche a col­oro che a Mari­no sono fat­ti ogget­to di rilievi che sfio­ra­no vere e pro­prie accuse. Per­ciò io non par­lerei di spec­u­lazione del­la stam­pa ma indicherei con una let­tera al gior­nale o con dichiarazioni pub­bliche dove, come e quan­do il gior­nale sbaglia nel citare fat­ti ogget­to delle inchi­este. Per quan­to mi riguar­da, le mie val­u­tazioni sono obi­et­tive e non solo per­ché non sono riv­olte a me ma a chi in questi anni ha cos­ti­tu­ito il bersaglio del­la mia polem­i­ca e che forse  dovrà rimpian­gere di non aver­mi ascolta­to”.                                                                                       “Mi auguro che in questi ulti­mi giorni di cam­pagna elet­torale — chiosa il can­dida­to sin­da­co Psi —  si evi­ti di giu­di­care l’operato del­la mag­i­s­tratu­ra che non deve essere in alcun modo sogget­ta a val­u­tazioni politiche e si con­cen­tri l’attenzione sulle riper­cus­sioni che la mala-ammin­is­trazione ha avu­to sul­la cit­tà e sui cit­ta­di­ni non solo in ter­mi­ni di dis­fun­zione di servizi pri­mari come tra l’altro, pri­mari­a­mente, la salute e la rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti ma perfi­no su un sis­tema iniquo di tas­sazione che si river­sa in eguale misura su tut­ti i cit­ta­di­ni, come nel caso del­la Tas­sa sui Rifiu­ti, paga­ta a Mari­no il doppio del dovu­to  a causa del­la man­ca­ta rac­col­ta por­ta a por­ta che il Comune era obbli­ga­to a fare sin dal 2006”.

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