L’Avis Marino ha ricevuto le chiavi dei locali confiscati alla mafia da Zingaretti

18/01/2019 0 Di puntoacapo

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L’Avis di Marino ha ricevuto stamattina le chiavi dei nuovi locali di Santa Maria delle Mole dal Governatore Zingaretti in una cerimonia ufficiale al WeGil di Roma.

Unica assente l’Amministrazione Colizza

Sono state con­seg­nate ques­ta met­ti­na, in una cer­i­mo­nia uffi­ciale tenu­tasi al WeGil di Roma, le chi­avi dei locali di San­ta Maria delle Mole asseg­nati all’Avis Comu­nale Mari­no che vi aprirà un nuo­vo cen­tro dona­tori.

Ad essere pre­miati anche altri due prog­et­ti di San­ta Marinel­la e di Fonte Nuo­va per i quali, oltre alle asso­ci­azioni vincitri­ci del ban­do, era­no pre­sen­ti anche le rispet­tive ammin­is­trazioni comu­nali.

I locali sono sta­ti con­fis­cati alla mafia e non a caso alla man­i­fes­tazione han­no parte­ci­pa­to, oltre al Pres­i­dente del­la Regione Lazio, Nico­la Zin­garet­ti, anche Mar­co Gen­ovese di Lib­era e Anna Per­ti­ni del­la Lega Coop Lazio che durante l’evento han­no fir­ma­to un Pro­to­col­lo con il Ter­zo Set­tore per il riu­ti­liz­zo dei beni con­fis­cati.

Per l’Avis Mari­no ha riti­ra­to le chi­avi il Pres­i­dente, Pao­lo Giansan­ti: “Questo è un pas­so fon­da­men­tale per l’Avis Comu­nale Mari­no. For­ti del numero cres­cente di dona­tori, abbi­amo parte­ci­pa­to a questo ban­do che prevede­va la riat­tribuzione di locali con­fis­cati alla mafia e il nos­tro prog­et­to è sta­to pre­mi­a­to. Ora ci saran­no dei lavori di ristrut­turazione da fare, ma quan­do i locali saran­no pron­ti, il cen­tro di San­ta Maria delle Mole non sarà solo un cen­tro rac­col­ta sangue, ma vogliamo che sia un pun­to di incon­tro e con­fron­to con le altre realtà del Ter­zo Set­tore del ter­ri­to­rio. Ringrazio il Pres­i­dente Zin­garet­ti per le belle parole riv­olte­ci, ma rimane il ram­mari­co che in una man­i­fes­tazione così impor­tante, non era pre­sente, sep­pur invi­ta­ta uffi­cial­mente, solo l’amministrazione comu­nale di Mari­no.”

Tut­ti i pro­tag­o­nisti han­no ricorda­to l’importanza del­la Legge Pio La Torre che asseg­na i beni con­fis­cati alle mafie alle asso­ci­azioni che oper­a­no sul sociale, anche come stru­men­ti con­creti per creare oppor­tu­nità di lavoro e svilup­po eco­nom­i­co nelle zone inter­es­sate.

Nei prossi­mi giorni ver­ran­no con­seg­nati ben 490 beni seques­trati a 40 Comu­ni del Lazio,” ha ricorda­to Nico­la Zin­garet­ti. “La lot­ta alla mafia non devono far­la solo gli addet­ti ai lavori, ma dob­bi­amo far­la tut­ti, con il nos­tro impeg­no quo­tid­i­ano. Dob­bi­amo trasfor­mare la lot­ta alla mafia in qual­cosa di popo­lare e dif­fu­so. La paro­la con­fis­ca por­ta con sé il sig­ni­fi­ca­to di ‘togliere’, ma noi met­ti­amo al cen­tro il ‘ricon­seg­nare’: togliamo a chi con risorse ille­cite si è impos­ses­sato

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