Roma: l’Arte del Tatuaggio di Marco Manzo al Vittoriano

14/12/2018 0 Di puntoacapo

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L’ARTE DEL TATUAGGIO ARRIVA PER LA PRIMA VOLTA AL VITTORIANO. 
MARCO MANZO
6 dicem­bre 2018 –16 dicem­bre 2018
Com­p­lesso del Vit­to­ri­ano –Ala Brasi­ni, Roma

 Mar­co Man­zo 

in con­comi­tan­za con

Andy Warhol e Pol­lock por­ta il tat­u­ag­gio come lin­guag­gio dell’arte con­tem­po­ranea del XXI sec­o­lo. Arri­va anche Asia Argen­to.

LA MOSTRA

Dal 6 dicem­bre, al Com­p­lesso del Vit­to­ri­ano — Ala Brasi­ni va in sce­na la mostra dal titolo­Mar­co Man­zo: il tat­u­a­tore, visu­al artist, scul­tore, incisore e design­er di fama inter­nazionale espone al Vit­to­ri­ano la sua intera pro­duzione artis­ti­ca che — in con­comi­tan­za delle mostre ded­i­cate a Warhol e Pol­lock — resterà aper­ta al pub­bli­co fino al16 dicem­bre.

La mostra cel­e­bra il tat­u­ag­gio che, dal dis­eg­no sul­la pelle, si dec­li­na in pit­tura, scul­tura, video, fotografie, instal­lazioni e per­for­mance.

Attra­ver­so 100 opere l’arte di Man­zo — che nor­mal­mente vive sul cor­po vivo, soprat­tut­to quel­lo fem­minile sem­pre al cen­tro del­la sua ispi­razione — è vis­i­bile lun­go il per­cor­so. A lui si deve infat­ti l’ingresso del tat­u­ag­gio nei musei di arte con­tem­po­ranea e nelle loro collezioni per­ma­nen­ti, seg­nan­do una ulte­ri­ore tap­pa nel per­cor­so del­la sto­ria dell’arte.

Le scul­ture in bron­zo, allu­minio, ceram­i­ca e mar­mo sono tutte tat­u­ate e gra­zie ai mate­ri­ali di sup­por­to il dis­eg­no è tan­gi­bile e il trat­to dell’artista è di grande impat­to visi­vo.

Quel­lo che soli­ta­mente avviene sul cor­po, inte­so come scul­tura in movi­men­to, diviene eter­no. È il caso dell’opera al cen­tro del per­cor­so espos­i­ti­vo Francesca (2017), un’incisione indi­ret­ta su allu­minio che rap­p­re­sen­ta una sire­na cir­con­da­ta da teste di mari­nai tutte tat­u­ate e quadri ani­mati dove la bellez­za fem­minile sen­za tat­u­ag­gi è a con­fron­to con quel­la ricop­er­ta di tat­u­ag­gi dal­lo stile­ma orna­men­tale che ha reso tan­to cele­bre l’artista nel mon­do.

A seguire nel per­cor­so, una “mostra vivente”, con live per­for­mance, opere e instal­lazioni con­cesse dal Museo LIMEN di Vibo Valen­tia, dal­la Fon­dazione Logu­doro Mei­logu Museo d’arte Con­tem­po­ranea FLM di Banari, dal SAMAC, Museo Arte Con­tem­po­ranea ded­i­ca­to alle Streghe di Ben­even­to oltre a lavori esposti alla 16. Espo­sizione Inter­nazionale di Architet­tura — La Bien­nale di Venezia — Padiglione Guatemala, a cui l’artista ha parte­ci­pa­to.

La mostra Mar­co Man­zo, patro­ci­na­ta dal­la Regione Lazioe di Roma Cap­i­tale — Asses­so­ra­to alla Cresci­ta Cul­tur­ale, con­fer­ma dunque il tat­u­ag­gio come arte con­tem­po­ranea del XXI Sec­o­lo che con l’artista rag­giunge i mas­si­mi liv­el­li.

Ges­tione e orga­niz­zazione Com­p­lesso del Vit­to­ri­ano — Ala Brasinidel Grup­po Arthemisia.

 

L’ARTISTA

Durante la sua car­ri­era Mar­co Man­zo è rius­ci­to a fondere insieme le modal­ità di espres­sione più var­ie­gate e a creare un per­son­ale e riconosci­bile lin­guag­gio che, nel tem­po, ha con­quis­ta­to i con­testi più etero­genei.

Famosi i suoi “matrimoni”e le sue con­t­a­m­i­nazioni con la scul­tura, il design, la video-art, le arti dig­i­tali, la musi­ca, l’alta moda e i motori.

L’unicità, l’irriproducibilità e l’innovazione sono gli ele­men­ti dis­tin­tivi pro­pri del­la sua arte inciso­ria su cor­po umano. Uno degli ulti­mi tra­guar­di rag­giun­ti è sta­to quel­lo di trasfor­mare il tat­u­ag­gio in una for­ma artis­ti­ca riconosci­u­ta e di por­tar­lo a essere deg­no di una con­sid­er­azione isti­tuzionale pari alle arti cosid­dette mag­giori.

Le opere di Man­zo han­no fat­to il loro ingres­so a vario tito­lo pres­so il Maxxi e il MACRO di Roma, la Gagosian Gallery di New York e alcu­ni dei piùcele­bri musei di arte con­tem­po­ranea inter­nazion­ali, come il MOMA di New York.

 

LA POETICA

Arte per fare Arte ed Eter­nità del­la pro­duzione artis­ti­ca.

I con­cetti di Arte per fare Arte ed Eter­nità del­la pro­duzione artis­ti­ca han­no inter­es­sato pub­bli­co e crit­i­ca nel­la vita artis­ti­ca di Mar­co Man­zo.

Arte per fare arte parte da una macchinet­ta per tat­u­ag­gi in oro e incisa — dall’artista stes­so — usa­ta — sem­pre da lui — per creare le scul­ture tat­u­ate, opere pre­sen­ti in mostra al Vit­to­ri­ano.

Lo stru­men­to, esso stes­so opera d’arte, gen­era nuo­va arte: artefice di buona parte del­la pro­duzione artis­ti­ca di Man­zo è un mez­zo dell’arte che ne è allo stes­so tem­po tes­ti­mone.

Eter­nità del­la pro­duzione artis­ti­ca è la creazione di opere inter­at­tive che, anche in assen­za dell’autore, pos­sono gener­are nuove opere tramite il pub­bli­co che diven­ta per­former, col­lo­can­do o mod­i­f­i­can­do l’opera, come pro­gram­ma­to dall’artista.

Esem­pio: le las­tre che sono in mostra, su di una super­fi­cie di un metro quadro, sono in gra­do di com­porre otre 23.000.000.000 di combinazioni…la vita di una per­sona non basterebbe a ved­er­le tutte nel­lo scor­rere del tem­po, degli anni di un’intera esisten­za. Da qui il con­cet­to di eter­nitànel­la pro­duzione di un’opera d’arte.

Mar­co Man­zo è pre­cur­sore del­lo stile­ma orna­men­tale che ha come scopo prin­ci­pale quel­lo di ridis­eg­nare il cor­po umano — soprat­tut­to quel­lo fem­minile — slan­cian­done le forme e accen­tuan­done i pun­ti di forza; il cor­po così diven­ta scul­tura in movi­men­to.

La prog­et­tazione di questi dis­eg­ni uni­ci, stu­diati ed elab­o­rati apposi­ta­mente per ogni per­sona, ha come pun­to di parten­za il cor­po: gra­zie allo stu­dio dell’anatomia il tat­u­ag­gio non è la parten­za ma con­seguen­za del cor­po stes­so.

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