MARINO. PCI: Si al sostegno sociale, No alla truffa delle parole!

MARINO. PCI: Si al sostegno sociale, No alla truffa delle parole!

16/03/2018 0 Di Maurizio Aversa

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La grande scrit­ta ‘Lavoro’ durante il cor­teo dei metalmec­ca­ni­ci orga­niz­za­to dal­la Fiom Cgil, Milano, 5 dicem­bre 2012. ANSA/STEFANO PORTA


MARINO. PCI: Si al sosteg­no sociale, No alla truf­fa delle parole!
Le politiche di sosteg­no van­no man­tenute. Però occorre creare lavoro e non pren­dere in giro chi è in dif­fi­coltà. Non può far­lo il Comune e nep­pure i con­siglieri region­ali! I comu­nisti dicono: Più Sta­to, Meno Mer­ca­to.
Negli anni ’70-’80 pre­sero piede in modo con­sis­tente gli aiu­ti agli esclusi dai pro­ces­si pro­dut­tivi, sia per espul­sione di lavo­ra­tori sia per non ingres­so di neodiplo­mati e neo­lau­re­ati. I lavori social­mente utili furono una suf­fi­ciente misura gesti­ta da Regioni e Comu­ni. Sostanzial­mente veni­vano indi­vid­uati “prog­et­ti pub­bli­ci” ed a questi veni­vano asseg­nate per­sone (appun­to lavo­ra­tori espul­si e gio­vani) per real­iz­zarli. Manuten­zioni stra­or­di­nar­ie, inven­tari di beni pub­bli­ci e tan­to altro. Oggi, dopo le scelte – qual­cuno dice sagge (!?) ovvero di tagli — dei bilan­ci pub­bli­ci abbi­amo un ter­ri­to­rio che dalle gran­di cose (frane, boschi, etc) alle pic­cole cose (pulizia cunette, mar­ci­apie­di, etc) vede abban­dono e dis­a­gio o dan­no per i cit­ta­di­ni. Con inter­ven­to di Cit­tà Met­ro­pol­i­tana di Roma (Sin­da­co Rag­gi, M5S) e dei comu­ni (nel nos­tro caso Mari­no, Sin­da­co Col­iz­za, M5S) cosa ci vor­rebbe a farne ogget­to di scelta ammin­is­tra­ti­va? Ques­ta nota, per com­mentare gli effet­ti spe­ciali con scop­pi di mortaret­ti che il Sin­da­co Col­iz­za cinquestelle, sostenu­to ora dalle trombe del neo­con­sigliere regionale Cac­cia­tore cinquestelle, cer­cano di far pas­sare ai cit­ta­di­ni (che, por­ca mis­e­ria!, sono quelle per­sone che stan­no in dif­fi­coltà grave) la fav­o­let­ta che stan­no per rice­vere “uno stipen­dio” !!! L’italiano è una grande lin­gua. Lo Sta­to sociale for­nisce politiche di sosteg­no; la pro­duzione deter­mi­na lavoro. Il sosteg­no gen­era la pos­si­bil­ità di un red­di­to min­i­mo garan­ti­to, il sec­on­do uno stipen­dio. La trova­ta di chia­mare red­di­to di cit­tad­i­nan­za la pri­ma misura per fre­gare chi crede che stia per rice­vere il sec­on­do è una roba da imbroglioni!!! Ricor­diamo che pri­ma di Natale 2016, il com­pag­no Ste­fano Ender­le, — ora seg­re­tario del PCI di Mari­no — fece richi­es­ta, per avere dati cer­ti – dall’assessore alle attiv­ità pro­dut­tive, San­ta­mai­ta; dall’assessore ai servizi sociali, Cer­ro; e dal Sin­da­co, Col­iz­za – per conoscere quan­ti dis­oc­cu­pati ci sono sul ter­ri­to­rio di Mari­no, sia in numero esat­to che in per­centuale; di conoscere quante famiglie si riv­ol­go­no ai servizi sociali per aiu­ti eco­nomi­ci o altra natu­ra, e, altresì, di quan­to sia aumen­ta­to o dimi­nu­ito tale numero negli ulti­mi due anni; di conoscere quante attiv­ità com­mer­ciali e arti­gianali, dis­tin­ta­mente, abbiano aper­to o chiu­so la pro­pria attiv­ità negli ulti­mi due anni; di conoscere qual è allo sta­to attuale il pro­gram­ma di con­trasto alla povertà che il Comune ha pre­dis­pos­to o stia attuan­do. Ebbene a ques­ta richi­es­ta non è mai giun­ta rispos­ta. Dove è la grav­ità? E’ nel fat­to che già in estate (2016) ave­va­mo chiesto in un incon­tro in comune, cosa la Giun­ta M5S inten­desse fare per il Red­di­to Min­i­mo Garan­ti­to. Ci fu det­to che a fine anno ci sareb­bero state notizie e a gen­naio fat­ti. Dunque a gen­naio 2017 i fat­ti. Questi bugia­r­doni del M5S sono ora giun­ti a mar­zo 2018 per mascher­are un provved­i­men­to come fos­se un altro. Per­ché altre giunte pri­ma di loro non han­no pre­so mis­ure di sosteg­no sociale? Si. Con gli stes­si volu­mi di fon­di? No, con più fon­di. Coin­vol­gen­do le stesse per­sone? No, di più. Con la stes­sa trasparen­za? No, e per questo ricevet­tero pub­bli­ca denun­cia polit­i­ca da parte del PCI. Ma non spac­cia­rono mai “chi­avi di vol­ta” così si chia­ma­va l’iniziativa come “red­di­to da lavoro”. Non get­ti­amo “la croce del lavoro” su una sin­go­la Giun­ta, anche se a Mari­no si potrebbe fare di più e meglio. Lo sap­pi­amo che il prob­le­ma va risolto a scala vas­ta. Ma la soluzione risiede nel non accettare il pareg­gio di bilan­cio in Cos­ti­tuzione, come è sta­to fat­to. Per­ché il M5S, con­tro l’Europa nel chiedere voti, e reg­gi­co­da nel cer­care di andare al gov­er­no, non dice – pur aven­do atten­zione dei media – ora, chiara­mente, dai Comu­ni, dalle Regioni e dal Par­la­men­to che van­no strac­ciati i trat­tati europei? I comu­nisti lo dicono anche se non ci dan­no “vet­ri­na”. Il PCI lo dice: Più Sta­to Meno Mer­ca­to. Ci accon­tenti­amo che da qui, gli elet­ti Cac­cia­tore, Lom­bar­di e Col­iz­za e l’Amministrazione di Mari­no lo dichiari­no pub­bli­ca­mente. Aspet­ti­amo che acca­da.

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