AMBIENTE: ZINGARETTI, 5 NUOVI MONUMENTI NATURALI PER GARANTIRE TUTELA PATRIMONIO INESTIMABILE

AMBIENTE: ZINGARETTI, 5 NUOVI MONUMENTI NATURALI PER GARANTIRE TUTELA PATRIMONIO INESTIMABILE

16/02/2018 0 Di puntoacapo

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AMBIENTE: ZINGARETTI, 5 NUOVI MONUMENTI NATURALI PER GARANTIRE TUTELA PATRIMONIO INESTIMABILE

Il pres­i­dente del­la Regione Lazio, Nico­la Zin­garet­ti ha fir­ma­to cinque decreti su pro­pos­ta dell’Assessore all’Ambiente Mau­ro Bus­chi­ni, che isti­tu­is­cono altret­tan­ti Mon­u­men­ti Nat­u­rali. Si trat­ta di aree meritevoli di tutela e sal­va­guardia per­ché pre­sen­tano ele­men­ti di inter­esse nat­u­ral­is­ti­co e stori­co-arche­o­logi­co che han­no con­tribuito in maniera sig­ni­fica­ti­va alla definizione di carat­teri pae­sag­gis­ti­ci e ambi­en­tali dei luoghi. I nuovi 5 mon­u­men­ti nat­u­rali si aggiun­gono ai 33 già esisten­ti che fan­no parte delle 89 Aree Nat­u­rali Pro­tette del Lazio, per un totale di super­fi­cie pro­tet­ta pari a 236.054 ettari, il 13,7% cir­ca del ter­ri­to­rio regionale.

“Con i cinque nuovi Mon­u­men­ti Nat­u­rali sal­va­guardiamo ter­ri­tori di par­ti­co­lare inter­esse stori­co, pae­sag­gis­ti­co e nat­u­ral­is­ti­co – spie­ga il Pres­i­dente del­la Regione Lazio, Nico­la Zin­garet­ti – Si trat­ta di mon­u­men­ti che rac­con­tano la sto­ria del­la nos­tra comu­nità, un pat­ri­mo­nio ines­tima­bile che deve essere tute­la­to. La nos­tra regione ha una vocazione di sosteni­bil­ità ambi­en­tale e cul­tur­ale che con­tin­uer­e­mo a raf­forzare, pro­muo­vere, anche attra­ver­so la nasci­ta di nuove aree nat­u­rali pro­tette, e sal­va­guardare come bene comune”.

Il pri­mo Mon­u­men­to Nat­u­rale è il Fagge­to di Allu­miere, fagge­to di bas­sa quo­ta, resid­uo dell’ultima glaciazione, nel comune di Allu­miere, in provin­cia di Roma. Quest’area pre­sen­ta una grande valen­za nat­u­ral­is­ti­ca trat­tan­dosi di una for­mazione fore­stale con­tin­ua ed eco­logi­ca­mente carat­ter­iz­za­ta da habi­tat di inter­esse unionale. Inoltre, al suo inter­no insiste un’area di ril­e­vante val­ore arche­o­logi­co e pae­sag­gis­ti­co nel­la quale sono state rin­venute impor­tan­ti tes­ti­mo­ni­anze risalen­ti all’Età del Bron­zo finale.

Il sec­on­do Mon­u­men­to Nat­u­rale è quel­lo del Tor­rente Rioscuro, nel Comune di Cine­to Romano nel­la provin­cia di Roma. L’area pro­tet­ta insiste in una pro­fon­da inci­sione flu­viale di estremo inter­esse nat­u­ral­is­ti­co, inseri­ta lun­go il “Sen­tiero Cole­man”, un per­cor­so di con­nes­sione di col­lega­men­to tra le più estese aree pro­tette del sis­tema dei parchi regionale, i Mon­ti Lucretili e i Mon­ti Sim­bru­i­ni. La Valle del Tor­rente Rioscuro riveste notev­ole impor­tan­za eco­log­i­ca per la pre­sen­za dell’omonimo cor­so d’acqua, per­fet­ta­mente con­ser­va­to, al cui inter­no si osservi­amo impor­tan­ti evi­den­ze geo­logiche.

Il ter­zo Mon­u­men­to Nat­u­rale è quel­lo di Fag­gio di San Francesco nel Comune di Rivo­dutri, in provin­cia di Rieti. Il Mon­u­men­to nat­u­rale Fag­gio di San Francesco è lega­to tradizional­mente al cul­to frances­cano, è un esem­plare mon­u­men­tale di età supe­ri­ore ai 200 anni. Molto sug­ges­ti­va l’articolata for­ma del por­ta­men­to arboreo.

Il quar­to Mon­u­men­to Nat­u­rale è quel­lo di San Catal­do e Mar­mo rosso di Cot­tanel­lo nel Comune di Cot­tanel­lo in provin­cia di Rieti. Di preva­lente inter­esse geo­logi­co e stori­co al cui inter­no insistono due geosi­ti e ele­men­ti di pre­gio floris­ti­co e veg­e­tazionale. Il cosid­det­to Mar­mo estrat­to dall’antica cava tute­la­ta dal nuo­vo Mon­u­men­to nat­u­rale, è sta­to ampia­mente imp­ie­ga­to sin dall’età romana, e soprat­tut­to nei gran­di com­p­lessi di cul­to del­la Roma rinasci­men­tale, per la real­iz­zazione tra l’altro, su prog­et­to di Gian Loren­zo Berni­ni, di  46 colonne, poste intorno agli altari lat­er­ali del­la basil­i­ca di San Pietro, una delle quali rimas­ta abboz­za­ta emerge anco­ra dal­la cava oggi tute­la­ta.

Il quin­to Mon­u­men­to Nat­u­rale è quel­lo di Lun­gofi­breno Tremo­let­to nel Comune di Iso­la del Liri in provin­cia di Frosi­none. Una zona umi­da, rifu­gio di specie ornitiche. Gran­di le valen­ze nat­u­ral­is­tiche e geo­logiche anche per la pre­sen­za di un sink­hole, un par­ti­co­lare fenom­e­no car­si­co del tut­to pecu­liare. L’area si col­lo­ca lun­go la valle del Fibreno, uno degli ele­men­ti del­la rete eco­log­i­ca di con­nes­sione tra la ris­er­va di Pos­ta Fibreno e il cor­so d’acqua stes­so, un cor­po idri­co di eccezionale qual­ità e trasparen­za delle acque sor­give.

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