Marino. Il circolo Italia Cuba presente in massa alla serata per il Che Guevara a Roma.

Marino. Il circolo Italia Cuba presente in massa alla serata per il Che Guevara a Roma.

10/10/2017 0 Di Maurizio Aversa

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MARINO/PARCO DELLA MUSICA ROMA. Il Cir­co­lo Italia-Cuba “Gino Donè” ha parte­ci­pa­to all’appuntamento “Che, l’uomo”. Spet­ta­co­lo e omag­gio alla Riv­o­luzione cubana e ad Ernesto Gue­vara.

L’appuntamento è sta­to pres­ti­gioso. Nell’ambizione del­la pro­pos­ta e, soprat­tut­to, nel­la rius­ci­ta. Di par­ti­co­lare c’è sta­ta la capac­ità di real­iz­zare un mix di spet­ta­co­lo puro di arte visi­va, di musi­ca, di inter­pre­tazione parte­ci­pa­ta di let­ture amorevoli e dram­matiche da un lato; e, dall’altro, un appro­fondi­men­to, una sot­to­lin­ea­tu­ra di aspet­ti stori­ci, filosofi­ci, politi­ci e morali che han­no investi­to le ques­tioni inter­nazion­ali, il velenoso impe­ri­al­is­mo amer­i­cano, la sol­i­da­ri­età inter­nazionale di sta­ti e movi­men­ti e par­ti­ti comu­nisti che han­no intrec­cia­to la vita di Ernesto Gue­vara. Tut­to ciò,- domeni­ca 8 otto­bre al Par­co del­la Musi­ca, sala Gian­ni Borgna, in Roma -, è sta­to rap­p­re­sen­ta­to in modo parte­ci­pa­to, com­mosso, pen­sieroso, mai banale, né mai scon­ta­to.
Pur in pre­sen­za di autorevolis­si­mi patroci­ni: sette ambas­ci­ate, di Cuba, del Venezuela, del­la Bolivia, di Palesti­na, dell’Angola, di El Sal­vador e del Nicaragua. E poi il Comune di Roma e la Regione Lazio. Insom­ma una uffi­cial­ità som­ma, deg­na del ricor­do dei cinquan­ta anni trascor­si dall’assassinio di Ernesto Gue­vara ad opera del locale eserci­to boli­var­i­ano dell’epoca co-gesti­to con la CIA statu­nitense.
Questo appun­ta­men­to, col mas­si­mo pic­co avver­ti­to nel­la let­tura – da parte dell’attore Elio Ger­mano – di sig­ni­fica­tive let­tere di Gue­vara alla famiglia, a Fidel Cas­tro ecc; e negli aned­doti e giudizi luci­di del coman­dante Dreke, friz­zante a dis­pet­to degli anni, che è sta­to a fian­co del Che sia a Cuba che in Africa. Questo appun­ta­men­to, questo even­to di spes­sore affat­to eli­tario, anzi di piena parte­ci­pazione popo­lare e con moltissi­mi gio­vani pre­sen­ti – è dispiaci­u­to infat­ti, agli orga­niz­za­tori che nonos­tante una atten­ta preparazione, la riso­nan­za è sta­ta tale da costrin­gere a non far accedere molte decine di per­sone che era­no accorse per la ser­a­ta, in quan­to la sala era già piena in tut­ti i posti a sedere e anche in quegli spazi uti­liz­za­ti per stare in pie­di – è sta­to vis­su­to anche da una fol­ta rap­p­re­sen­tan­za del neo­cos­ti­tu­ito cir­co­lo Italia-Cuba “Gino Donè” di Mari­no.
Sod­dis­fat­tis­si­mo il seg­re­tario che ha sot­to­lin­eato come “il mag­gior com­pi­to che la nos­tra asso­ci­azione può effi­cace­mente svol­gere ha pro­prio i con­tenu­ti e le carat­ter­is­tiche di ques­ta inizia­ti­va. Infat­ti – spie­ga Mau­ro Avel­lo – su Cuba, sul­la sto­ria e la real­iz­zazione del­la Riv­o­luzione cubana, i media inter­nazion­ali, qua­si tut­ti, sono asservi­ti al dis­eg­no e mod­el­lo cap­i­tal­is­ti­co ed impe­ri­al­is­ti­co; per cui sono sem­pre, costan­te­mente, impeg­nati a spac­cia­re men­zogne. Pro­prio come in questi giorni i vari soloni a spropos­i­to che aprono boc­ca e cer­cano di gettare fan­go su un Paese, su un popo­lo, su una Riv­o­luzione, su uno sta­to social­ista, sug­li uomi­ni che si sono mes­si a servizio di tut­to ciò. Sug­li ide­ali ispi­ra­tori di lib­ertà e del comu­nis­mo. Ecco tut­ti cos­toro, pos­sono trovare un gius­to con­trad­dit­to­rio, un riequi­lib­rio del­la ver­ità, qui da noi, anche facen­do svol­gere alla nos­tra asso­ci­azione il ruo­lo di por­ta­tori di notizie dirette, di rac­con­ti ver­i­tieri, di espe­rien­ze doc­u­men­tate.”. “Questo – con­clude il seg­re­tario – il pic­co­lo com­pi­to che a Mari­no, che nei Castel­li romani ci accin­giamo a fare con analoghe inizia­tive. Non siamo di quel­li che dicono che a Cuba c’è il Par­adiso. Ma con i prob­le­mi dovu­ti alla lot­ta tra Davide (Cuba) e Golia (USA), le real­iz­zazioni del­la vita quo­tid­i­ana del popo­lo cubano per il lavoro, per la scuo­la, per la san­ità non ha pari nel con­fron­to di qualunque sta­to occi­den­tale, a com­in­cia­re dal nos­tro. Per questo abbi­amo assun­to col taglio politi­co e cul­tur­ale questo impeg­no che mette insieme il nos­tro agire locale e l’internazionalismo che cer­chi­amo di rap­p­re­sentare”.
Il cor­teo di auto che ave­va por­ta­to dal­la cit­tà del vino la fol­ta rap­p­re­sen­tan­za mari­nese alla ser­a­ta per il Che e per Cuba, in ser­a­ta ha fat­to ritorno con tan­ta sod­dis­fazione di tut­ti, di tes­ta e di cuore.

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