SPAZIOCIMA — ANORESSIA: UN MALATO SU 10 E’ MASCHIO. IN AUMENTO ANCHE GLI ADULTI

SPAZIOCIMA — ANORESSIA: UN MALATO SU 10 E’ MASCHIO. IN AUMENTO ANCHE GLI ADULTI

10/11/2016 0 Di puntoacapo

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anoressia-nervosaArte e scien­za per sen­si­bi­liz­zare ed infor­mare sul­l’anores­sia: a SpazioCi­ma, Roma, pros­egue “Io Sot­trag­go”, prog­et­to ded­i­ca­to ai dis­tur­bi del com­por­ta­men­to ali­menta­re

SPAZIOCIMA — ANORESSIA: UN MALATO SU 10 E’ MASCHIO. IN AUMENTO ANCHE GLI ADULTI. SPECIALISTI: “SERVE APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE” 

Impor­tan­ti dif­fi­coltà famil­iari, even­ti stres­san­ti e pres­sioni esterne sono tra i fat­tori causali più fre­quente­mente rifer­i­ti dalle pazi­en­ti. Se ne par­lerà anche giovedì e ven­erdì

 

I DCA (dis­tur­bi del com­por­ta­men­to ali­menta­re) sono patolo­gie in con­tin­uo aumen­to, legate al benessere e alla occi­den­tal­iz­zazione. Una ragaz­za su 250 sof­fre di anores­sia ed 1/3 su 100 sof­fre di bulim­ia. Riguardano le ragazze nel­la fas­cia di età 15–25 anni ma sono in aumen­to anche nei ragazzi e nelle donne oltre i 50 anni. 

Sono una malat­tia psichi­atri­ca con impor­tan­ti con­seguen­ze organiche; la malat­tia psichi­atri­ca con la mag­gior mor­tal­ità e la pri­ma causa di morte per malat­tia (dopo gli inci­den­ti) nel­la fas­cia di età 15–25 anni. A sof­frirne sono soprat­tut­to le donne, ma gli uomi­ni inter­es­sati sono in net­to aumen­to (10 per cen­to dei malati). L’età più a ris­chio è quel­la che va dai 15 ai 25 anni, ma sono in aumen­to anche i casi che inter­es­sano la popo­lazione adul­ta.

IO SOTTRAGGO - Se n’è par­la­to durante i pri­mi incon­tri orga­niz­za­ti da SpazioCi­ma, in via Ombrone 9, Roma, in mer­i­to alla set­ti­mana “Io Sot­trag­go”, prog­et­to artis­ti­co e di sen­si­bi­liz­zazione di Rober­ta Cima sui dis­tur­bi del com­por­ta­men­to ali­menta­re, con la parte­ci­pazione dell’artista Gio­van­na Lace­dra. In pro­gram­ma anche tes­ti­mo­ni­anze di medici, psichi­a­tri e spe­cial­isti che sono sta­ti spet­ta­tori di per­son­al­ità con­flit­tuali e dif­fi­cili, e che han­no con­tribuito alla scon­fit­ta del­la malat­tia.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI - Giovedì 10 novem­bre ore 18:30 appun­ta­men­to con l’in­ter­ven­to dell’Ematologo Mau­r­izio Rodi, Diret­tore San­i­tario “AdSpem” in col­lab­o­razione con “Faro” Asso­ci­azione Pro­mozione Sociale, con la tes­ti­mo­ni­an­za di Nic­colò Bar­ba­to e Pao­lo Scat­oli­ni. Ven­erdì 11 novem­bre, sem­pre ore 18:30, il con­trib­u­to del Pro­fes­sore Piero Valen­ti­ni, del­la Pedi­atra Rober­ta Ones­i­mo, dell’Endocrinologa Clelia Cipol­la e del­lo Psichi­a­tra Lucio Rinal­di, per par­lare dell’alimentazione nel bam­bi­no.

CAUSE, EFFETTI E COMPLICANZE DELL’ANORESSIA - Impor­tan­ti dif­fi­coltà famil­iari, even­ti stres­san­ti e pres­sioni esterne sono tra i fat­tori causali più fre­quente­mente rifer­i­ti dalle pazi­en­ti. Perdi­ta di peso per una qualche causa, e soprat­tut­to l’esser­si messe a dieta sono gli anteceden­ti più imme­diati del­la malat­tia. Le per­sone coin­volte, oltre al dima­gri­men­to, pos­sono riportare anche la perdi­ta dei capel­li e, con il tem­po, dei den­ti. Sono fre­quen­ti anche dis­fun­zioni car­dio­vas­co­lari e renali; nelle donne molto spes­so provo­ca il bloc­co del ciclo mestru­ale, sino all’infertilità.

“Tra le com­pli­canze endocrine — spie­ga la Dr.ssa Sil­via del­la Casa, spe­cial­ista in Endocrinolo­gia e in Pedi­a­tria, respon­s­abile del­l’am­bu­la­to­rio di “Endocrinolo­gia del­l’al­i­men­tazione” del Poli­clin­i­co Gemel­li, Roma — c’è la amenor­rea (che spes­so ma non sem­pre, regre­disce con il recu­pero del peso), l’Os­teo­porosi (che fre­quente­mente las­cia con­seguen­ze irre­versibili) e la riduzione del­la fun­zion­al­ità tiroidea. Tut­ti gli organi sof­frono ma il dan­no car­dia­co é il più pre­oc­cu­pante poten­do portare la paziente a morte. L’ap­proc­cio ter­apeu­ti­co deve essere mul­ti­dis­ci­pli­nare  e deve com­pren­dere almeno lo  psichiatra/psicoterapeuta  e l’endocrinologo/nutrizionista in modo da real­iz­zare la cura del­la malat­tia (che richiede un tem­po in genere lun­go) sen­za trascu­rare la pre­ven­zione dei dan­ni organi­ci e il pron­to riconosci­men­to di crit­ic­ità fisiche che richiedono il ricor­so ad un ricovero sal­va-vita”.

LA METAFORA DEL BASTONE — Clas­si­ca­mente le ado­les­cen­ti che oggi si ammalano di anores­sia o di un altro dis­tur­bo del com­por­ta­men­to ali­menta­re trovano inizial­mente nel­la malat­tia una soluzione di cura autono­ma al forte sen­so di inadeguatez­za e insi­curez­za che le fa sen­tire inca­paci di affrontare le con­flit­tual­ità, le dif­fi­coltà ed i com­pi­ti evo­lu­tivi dell’età ado­lescen­ziale.

“Una delle metafore che uso spes­so per far com­pren­dere alle per­sone che seguo cosa sta acca­den­do — spie­ga Mar­ta Scop­pet­ta, medico psichi­a­tra e psi­coter­apeu­ta Junghi­ana AIPA, Con­sulente Psichi­a­tra nel Per­cor­so Obe­sità del Poli­clin­i­co Gemel­li, Roma — è quel­la del bas­tone (Pal­lic­cia D, 2013). Pro­pon­go loro di guardare il sin­to­mo ali­menta­re come una sor­ta di bas­tone che la per­sona inca­pace di andare avan­ti con le pro­prie gambe lun­go la pro­pria stra­da, ha uti­liz­za­to per appog­gia­r­si. La restrizione ali­menta­re, la con­cen­trazione sul­la dieta, insieme a tut­to l’insieme di sin­to­mi psichi­ci che carat­ter­iz­zano queste sin­toma­tolo­gie, cos­ti­tu­is­cono una sor­ta di stam­pel­la a cui ci si appog­gia. Il sin­to­mo ali­menta­re, come un bas­tone, diven­ta per­tan­to il mez­zo che per­me­tte loro di affrontare comunque, sep­pure in una maniera pato­log­i­ca, quel momen­to del­la vita in una sor­ta di equi­lib­rio mala­to che è comunque per lui/lei tem­po­ranea­mente preferi­bile al non equi­lib­rio prece­dente e fa sen­tire almeno all’inizio molto più sicuri”.

L’IMPORTANZA DI UN INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE - Dis­tur­bo dell’immagine cor­porea, fragilità dell’autostima e scis­sione del­la relazione mente/corpo cos­ti­tu­is­cono i nuclei psi­co­pa­to­logi­ci prin­ci­pali dei dis­tur­bi del com­por­ta­men­to ali­menta­re. Per questo il trat­ta­men­to deve essere nec­es­sari­a­mente inte­gra­to, mul­ti­dis­ci­pli­nare e mul­ti­modale. Deve com­pren­dere ovvero cure psi­coter­apiche, spes­so allargate ai famil­iari e cure mediche e nutrizion­ali e dec­li­nar­si, a sec­on­da delle diverse fasi e grav­ità del­la malat­tia in set­ting ter­apeu­ti­ci diver­si (ambu­la­to­rio, day hos­pi­tal, repar­to ospedaliero, comu­nità riabil­i­ta­tive) che faran­no uso di stru­men­ti ter­apeu­ti­ci apparte­nen­ti a diver­si mod­el­li teori­ci di rifer­i­men­to.

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