Il M5S organizza una conferenza sulla Riforma Costituzionale a Rocca di Papa con il professor Corsetti nell’aula Consiliare

Il M5S organizza una conferenza sulla Riforma Costituzionale a Rocca di Papa con il professor Corsetti nell’aula Consiliare

11/07/2016 0 Di puntoacapo

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rocca-di-papaIl M5S orga­niz­za una con­feren­za sul­la Rifor­ma Cos­ti­tuzionale a Roc­ca di Papa con il pro­fes­sor Corset­ti nel­l’aula Con­sil­iare 

Il Meet­up 5 stelle fa sen­tire la sua voce. Il pri­mo appun­ta­men­to sul­la Rifor­ma Cos­ti­tuzionale e la nuo­va legge elet­torale  ha avu­to luo­go. Il pro­fes­sor Car­lo Corset­ti,  rela­tore del con­veg­no, spie­ga per­ché votare NO al ref­er­en­dum di otto­bre.

Mar­co D’An­toni dà il via alla con­feren­za, dan­do il ben­venu­to ai parte­ci­pan­ti, Tere­sa Cam­mara­ta intro­duce gli argo­men­ti in agen­da: Rifor­ma Cos­ti­tuzionale e la nuo­va legge elet­torale. Poi sot­to­lin­ea  l’im­por­tan­za del­l’even­to -“Soltan­to con una cor­ret­ta infor­mazione si può essere liberi e con­sapevoli delle nos­tre scelte, presto sare­mo chia­mati ad esprimere il nos­tro giudizio con il voto al ref­er­en­dum di otto­bre — pros­egue dicen­do — ” Nei “139” arti­coli del­la Cos­ti­tuzione del­la Repub­bli­ca, tro­vi­amo i prin­cipi morali e giuridi­ci che stan­no a fon­da­men­to del­la nos­tra vita asso­cia­ti­va. E’ chiaro che come cit­ta­di­ni abbi­amo il dovere di tute­lar­la, non per­ché essa non può essere revi­sion­a­ta ma con la rifor­ma attua­ta dal gov­er­no si rischia che essa ven­ga stra­vol­ta alla base.

Un’af­fer­mazione sostenu­ta dal pro­fes­sor Corset­ti che fa emerg­ere i nodi cru­ciali esisten­ti sia nel­la nuo­va legge elet­torale che nel­la rifor­ma cos­ti­tuzionale — “Legge elet­torale e Rifor­ma Cos­ti­tuzionale sono stret­ta­mente con­nesse”- affer­ma lo stu­dioso. Da esper­to di cos­ti­tuzioni e dirit­ti umani fa un’at­ten­ta anal­isi stor­i­ca sulle prece­den­ti leg­gi elet­torali, par­tendo dal­la legge Acer­bo del 1924,  per arrivare all’I­talicum del 6 mag­gio 2015, n.52, una legge che prevede il pre­mio di mag­gio­ran­za e una dis­tor­sione del­la rap­p­re­sen­tan­za per la gov­ern­abil­ità in una sola Cam­era.

Un pre­mio di mag­gio­ran­za deforme, asseg­na­to a segui­to di un bal­lot­tag­gio sen­za fis­sare una soglia min­i­ma. In teo­ria può ver­i­fi­car­si che chi ha ottenu­to il 25% dei voti arrivi al 54 gra­zie al pre­mio di mag­gio­ran­za. In sin­te­si il voto libero e uguale per tut­ti, pre­vis­to dal­l’ar­ti­co­lo 48 perde di con­sis­ten­za. Stes­sa cosa avviene con l’ar­ti­co­lo 56 in cui si dice che il voto deve essere diret­to. — Con la dis­tribuzione dei seg­gi medi­ante una for­mu­la matem­at­i­ca ‑sot­to­lin­ea Corset­ti — i can­di­dati che non sono sta­ti votati dai sosten­i­tori del­la lista ven­gono pre­miati. Nel Por­cel­lum la dis­tor­sione del­la rap­p­re­sen­ta­tiv­ità riguar­da­va nel­la sostan­za il pre­mio di mag­gio­ran­za, cioè chi vince­va. Nel­la nuo­va legge elet­torale la dis­tor­sione si con­cen­tra soprat­tut­to su chi perde. La scelta di fare sbar­ra­men­ti che partono dall’8%, ma che in realtà sono molto più alti, riduce nei fat­ti a 2 o 3 gran­di par­ti­ti la pos­si­bil­ità di accedere alla rap­p­re­sen­tan­za isti­tuzionale, met­ten­do fuori dal Par­la­men­to tut­ti gli altri. Nat­u­ral­mente tut­to ciò non ha nul­la a che fare con la democrazia e la rap­p­re­sen­tan­za delle opin­ioni del popo­lo sovra­no.

Molte altre sono state le con­sid­er­azione fat­te,  si è cer­ca­to di coglierne il sen­so, di capire i mec­ca­n­is­mi sotte­si a tale rifor­ma. “Negli ulti­mi giorni — aggiunge il Pro­fes­sore —  si sente par­lare di “spac­chet­ta­men­to” dei due prog­et­ti ref­er­en­dari , ma è solo pura pro­pa­gan­da.

Come risul­ta pro­pa­gan­dis­ti­ca la pro­pos­ta di abo­lizione del Sen­a­to per abbat­tere i costi. Parzial­mente fal­so, in quan­to il Sen­a­to non sarà aboli­to. Una rifor­ma che avesse avu­to come obi­et­ti­vo il risparmio sul­la polit­i­ca avrebbe potu­to dimez­zare il numero com­p­lessi­vo dei par­la­men­tari (315 dep­u­tati e 150 sen­a­tori, ad esem­pio).  Altra fal­sità il fat­to che, sec­on­do la Boschi, il Sen­a­to aumen­ti la rap­p­re­sen­tan­za locale, quin­di il fed­er­al­is­mo. Al con­trario la rifor­ma toglierà alle regioni molti mar­gi­ni leg­isla­tivi riducen­done l’au­tono­mia (sal­vo per le regioni a Statu­to spe­ciale).  Il testo eva­si­vo e il  richi­amo a leg­gi ordi­nar­ie accrescerebbe infine la con­tro­ver­sia tra Sta­to e Regioni.

Il dibat­ti­to suc­ces­si­vo che ne è sca­tu­ri­to, dopo la det­tagli­a­ta dis­am­i­na del pro­fes­sore, ha chiar­i­to ai cit­ta­di­ni pre­sen­ti i motivi per i quali a questo Ref­er­en­dum si deb­ba votare “NO”.

Mar­cel­lo Cas­ciot­ti ha chiu­so il con­veg­no ringrazian­do tut­ti i parte­ci­pan­ti, lo stu­dioso Car­lo Corset­ti, Tere­sa Cam­mara­ta e il ref­er­ente per il comi­ta­to del No.

Tere­sa Cam­mara­ta

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