Grottaferrata: Giampiero Fontana scrive al Comitato “Equi diritti”

Grottaferrata: Giampiero Fontana scrive al Comitato “Equi diritti”

03/02/2017 0 Di Federico Ghera

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Giampiero Fontana

L’in­ter­ven­to del­l’ex Pri­mo Cit­tadi­no in mer­i­to all’an­nosa ques­tione del­l’abu­sivis­mo edilizio: “Bisogna sol­lecitare la Con­feren­za Sta­to — Regioni per attuare le mod­i­fiche alla vigente nor­ma­ti­va  tali da con­sen­tire la soluzione del­la prob­lem­at­i­ca.

“Gen­tili Cit­ta­di­ni — così scrive nel­la sua let­tera Fontana —  quale Sin­da­co pro tem­pore di Grotta­fer­ra­ta, ho segui­to la del­i­ca­ta e com­p­lessa prob­lem­at­i­ca sca­tu­ri­ta anche dal­la nota del­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca pres­so il Tri­bunale di Vel­letri, per­venu­ta ai Comu­ni del com­pren­so­rio nel novem­bre 2015 ed in cui, tra l’altro, si sol­lecita­vano i Sin­daci alla per­en­to­ria definizione dei pro­ced­i­men­ti inter­es­sati da sen­ten­ze penali di con­dan­na, per abusi edilizi, pas­sate in giu­di­ca­to.

Trascor­si molti mesi, oltre un anno, dall’avvio delle pro­ce­dure for­mali richi­este ai Sin­daci dal­la Procu­ra, e con­clu­so anzitem­po il mio manda­to elet­ti­vo (17 otto­bre 2016), ho con­tin­u­a­to a man­ten­er­mi infor­ma­to sull’argomento, gra­zie anche ai buoni rap­por­ti intes­su­ti con Voi ed i Vostri Rap­p­re­sen­tan­ti, in par­ti­co­lare con la Dott.ssa Cristi­na Milani. Nei giorni scor­si ho let­to la pro­pos­ta che il Comi­ta­to ha invi­a­to ai Grup­pi politi­ci e civi­ci del Con­siglio regionale del Lazio, affinché mod­i­fichi­no la leg­is­lazione regionale sul recu­pero dei nuclei edilizi spon­tanei. Ho vis­to altresì che il Comi­ta­to, sem­pre atti­vo ed atten­to alla vicen­da, con­tin­ua ad incon­trare Ammin­is­tra­tori ed espo­nen­ti politi­ci ai vari liv­el­li isti­tuzion­ali.

Ho let­to anche la let­tera che l’XI Comu­nità Mon­tana “Castel­li Romani e Pren­es­ti­ni”, insieme ad alcu­ni Sin­daci, nel novem­bre 2016 ha invi­a­to al Pres­i­dente del­la Regione Lazio, all’Assessore regionale all’Urbanistica ed al Pres­i­dente del Con­siglio regionale, chieden­do un incon­tro e l’apertura di un “tavo­lo tec­ni­co” per affrontare con­giun­ta­mente la prob­lem­at­i­ca e val­utare le pos­si­bili soluzioni. La mate­ria, come dice­vo, è al tem­po stes­so com­p­lessa e del­i­ca­ta, poiché riguar­da un bene pri­mario quale la casa ed è scon­ta­to immag­inare le dram­matiche con­seguen­ze che, in molti casi, derivereb­bero dal­la demolizione degli immo­bili edi­fi­cati abu­si­va­mente, in una con­giun­tu­ra socio-eco­nom­i­ca già di per sé forte­mente crit­i­ca.

Sia chiaro, come ho più volte sot­to­lin­eato, che il prin­ci­pio di legal­ità, nel­la sua piena accezione, non è e non sarà mai in dis­cus­sione. Un immo­bile abu­si­va­mente edi­fi­ca­to res­ta una vio­lazione di legge, quali che siano le ragioni all’origine dell’abuso, incluse le neces­sità di una pri­ma abitazione. Tut­tavia, è impos­si­bile non pen­sare ai ris­volti, sociali oltre che eco­nomi­ci, che com­portereb­bero le demolizioni tout court delle case real­iz­zate in con­trasto con le norme vigen­ti.

Per questo, evi­tan­do facili dem­a­gogie od inutile retor­i­ca, avver­to l’esigenza di ren­dere pub­bliche alcune mie rif­les­sioni sull’argomento, come per­al­tro ho già fat­to più volte da Sin­da­co, con l’augurio che esse pos­sano risultare utili ad una reale e sod­dis­facente soluzione del prob­le­ma. Non inten­do soll­e­vare ulte­ri­ori allarmis­mi, ben­sì ricor­dare che la Polit­i­ca, fer­mo restando il rispet­to delle norme, ha il dovere, e sin qui non mi risul­ta l’abbia fat­to appieno, di tenere con­to di tutte le impli­cazioni ed indi­vid­uare le pos­si­bili soluzioni alla prob­lem­at­i­ca.

Rel­a­ti­va­mente alla let­tera prodot­ta alla Regione Lazio dal­la Comu­nità Mon­tana ed al doc­u­men­to di sin­te­si alle­ga­to, rile­vo che la let­tera, a pre­scindere dai con­tenu­ti, è sta­ta fir­ma­ta solo dai Sin­daci dei Comu­ni di Roc­ca Pri­o­ra, Roc­ca di Papa, Monte Porzio Catone e Colon­na, rispet­to ai 30 Comu­ni su cui la Procu­ra è ter­ri­to­rial­mente com­pe­tente (il Sin­da­co di Roc­ca Pri­o­ra, per­al­tro, ha appos­to doppia fir­ma essendo anche Pres­i­dente del­la Comu­nità Mon­tana); tra le altre, spic­ca l’assenza del Sin­da­co di Vel­letri, Pres­i­dente dell’ANCI regionale, Ente che, a mio avvi­so, non può esimer­si dall’assumere una posizione sul­la vicen­da, aus­pi­ca­bil­mente a sosteg­no dei Comu­ni inter­es­sati e dei Cit­ta­di­ni coin­volti.

Rile­vo questo poiché ad inizio set­tem­bre 2016, durante una riu­nione dei Sin­daci pres­so la Comu­nità Mon­tana, quale Sin­da­co di Grotta­fer­ra­ta ave­vo rap­p­re­sen­ta­to il mio con­trib­u­to di pen­siero, che sostanzial­mente si arti­cola­va in 3 pun­ti:

1)     sot­to­porre il doc­u­men­to ai 30 Comu­ni del com­pren­so­rio del­la Procu­ra di Vel­letri, chieden­do di sot­to­scriver­lo, per raf­forzarne peso e pos­si­bil­ità di inci­den­za;

2)     inter­es­sare l’ANCI regionale, pre­siedu­ta dal Sin­da­co di Vel­letri e chiederne il sosteg­no, inclusa la fir­ma in calce al doc­u­men­to e l’interessamento dell’ANCI nazionale;

3)     inte­grare il doc­u­men­to con la richi­es­ta, al Pres­i­dente del­la Regione Lazio, affinché;

-      da solo/di con­cer­to con altri Pres­i­den­ti di Regione, chie­da la dis­cus­sione del­la tem­at­i­ca nei lavori del­la Con­feren­za Sta­to-Regioni, cons­es­so che ha le com­pe­ten­ze per con­frontar­si col Gov­er­no anche in fun­zione dell’approvazione, da parte del Par­la­men­to, di modifiche/integrazioni alla vigente nor­ma­ti­va in mate­ria di abu­sivis­mo edilizio, tali da con­sen­tire la soluzione del­la prob­lem­at­i­ca;

-      for­nisca, nelle more dell’analisi del­la mate­ria in ambito Con­feren­za Sta­to-Regioni, gli oppor­tu­ni ind­i­rizzi all’Assessore regionale all’Urbanistica ed ai Grup­pi politi­ci e civi­ci pre­sen­ti in Con­siglio regionale, rispet­to all’approvazione del nuo­vo Piano Ter­ri­to­ri­ale Pae­sis­ti­co Regionale (PTPR – licen­zi­a­to dal­la Giun­ta regionale a mar­zo 2016 ed all’esame del­la VI Com­mis­sione per­ma­nente del Con­siglio regionale dal 29 set­tem­bre 2016), affinché il PTPR pos­sa “riv­is­itare” i vin­coli esisten­ti nelle aree dove mag­giore è/è sta­ta l’incidenza dell’abusivismo edilizio, con par­ti­co­lare rifer­i­men­to al com­pren­so­rio dei Castel­li Romani, ulte­ri­or­mente vin­co­la­to dalle lim­i­tazioni imposte dal Piano di Asset­to del Par­co Regionale.

Il moti­vo è presto det­to: le Regioni, come noto, non pos­sono mod­i­fi­care una legge nazionale, ben­sì sono in gra­do di atti­vare il Gov­er­no in seno alla Con­feren­za, per l’eventuale suc­ces­si­va approvazione di norme di legge da parte del Par­la­men­to. E poiché la ques­tione dell’abusivismo inter­es­sa (purtrop­po e non da oggi) l’intera Nazione (si veda, tra gli altri, il caso Lica­ta in Sicil­ia, assur­to con grande riso­nan­za alle cronache medi­atiche), la Con­feren­za è lo stru­men­to da atti­vare (seguo i lavori del­la Con­feren­za e non mi risul­ta che l’argomento sia sta­to trat­ta­to negli ulti­mi tem­pi).

In altri ter­mi­ni: la ques­tione va pos­ta, per il tramite del­la Regione Lazio (e/o delle altre Regioni inter­es­sate), a liv­el­lo Gov­er­no cen­trale, uni­ca sede dep­u­ta­ta, qualo­ra sus­sista la volon­tà, all’adozione di soluzioni con­crete e fat­tibili. Ed una sif­fat­ta ipote­si, sia nel­la let­tera del­la Comu­nità Mon­tana che nel­la recente pro­pos­ta del Comi­ta­to ai Grup­pi region­ali, non c’è. Ovvi­a­mente il con­fron­to ed il dibat­ti­to, ad ogni liv­el­lo di gov­er­no, è utile quan­tomeno ad evitare il silen­zio sul­la scot­tante vicen­da, ma se si vuole incidere conc­re­ta­mente riten­go che ques­ta sia la stra­da da seguire.

Per­tan­to, qualo­ra di inter­esse del Comi­ta­to e traen­do spun­to anche da una prospet­ta­ta riu­nione tra le Famiglie coin­volte, i pre­posti attori isti­tuzion­ali e col­oro che si sono dimostrati vici­ni alla causa, con­fer­mo la mia disponi­bil­ità anche a ragionare in questi ter­mi­ni, ris­er­van­do­mi di pro­durre nel cor­so dell’eventuale riu­nione, o in altra sede, ele­men­ti di det­taglio al riguar­do.”

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