Radici. A Cori (LT) la mostra fotografica di Francesco Pacifici

Radici. A Cori (LT) la mostra fotografica di Francesco Pacifici

12/12/2017 0 Di Marco Castaldi

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Da domeni­ca 17 Dicem­bre, alle ore 18:30, pres­so Il Gat­to e la Volpe Bar di via San Nico­la, sarà pos­si­bile vedere per un mese la cit­tà d’Arte da una prospet­ti­va diver­sa dal soli­to.

Da domeni­ca 17 Dicem­bre, alle 18:30, a Cori (LT), negli spazi de Il Gat­to e la Volpe Bar di via San Nico­la, sarà allesti­ta per un mese la mostra fotografi­ca “Radi­ci” real­iz­za­ta da Francesco Paci­fi­ci, figlio e nipote d’arte, gio­vane stu­dente di ingeg­ne­r­ia e fotografo free­lance, col­lab­o­ra­tore di noti stu­di romani oltre che di quel­lo omon­i­mo di famiglia atti­vo a Cori fin dal 1950, spe­cial­iz­za­to in reportage locali e non.

Una rasseg­na di 25 ritrat­ti ambi­en­tati in bian­co e nero che rac­con­tano la cit­tà da un pun­to di vista ined­i­to rispet­to alla con­sue­ta prospet­ti­va che pog­gia sul suo pat­ri­mo­nio cul­tur­ale mate­ri­ale. Il focus dell’obiettivo infat­ti non va su mon­u­men­ti, luoghi stori­ci e reper­ti artis­ti­ci, ben­sì sul back­ground del paese, un ret­rosce­na fat­to di per­sone che lo ani­mano, con sto­rie, mestieri e pas­satem­pi.

Le “Radi­ci” del­la comu­nità cor­rono come una staffet­ta spazio-tem­po­rale, pas­san­dosi il tes­ti­mone tra gen­er­azioni e oltre le mura. Sono una spin­ta cen­trifu­ga al miglio­ra­men­to con­tin­uo: gli anziani invi­tano a fare memo­ria gra­ta del pas­sato; gli adul­ti a vivere con pas­sione il pre­sente; i gio­vani ad aprir­si con fidu­cia al futuro. Tut­ti deb­bono con­tribuire al pro­prio ter­ri­to­rio ed esportarne iden­tità e made in.

Una col­let­ti­va di immag­i­ni che doc­u­men­tano la quo­tid­i­an­ità corese attra­ver­so le tes­ti­mo­ni­anze impresse nei volti del­la gente e offrono uno spun­to per osser­vare e pen­sare, impara­re e far conoscere, facen­do emerg­ere realtà a volte sconosciute, che anco­ra svol­go­no una fun­zione fon­da­men­tale per la tenu­ta sociale. Farà da sot­to­fon­do all’open exhi­bi­tion la musi­ca live di Matias Sper­an­za.

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