Cori: l’arte dolciaria BIO/VEGAN al Biofach di Norimberga

Cori: l’arte dolciaria BIO/VEGAN al Biofach di Norimberga

13/02/2016 0 Di Marco Castaldi

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CIARDI DOLCI BONTA' AL BIOFACH 2016 - 2L’Azienda Cia­r­di Dol­ci Bon­tà di Cori ha pre­sen­ta­to in Ger­ma­nia, al Bio­fach 2016 di Norim­ber­ga (10/13 Feb­braio), la sua nuo­va lin­ea di prodot­ti BIO/VEGAN, real­iz­za­ta con ingre­di­en­ti da agri­coltura bio­log­i­ca, che ne raf­forzano le valen­ze nutrizion­ali, e ded­i­ca­ta a tut­ti col­oro che cer­cano alter­na­tive per una sana ali­men­tazione quo­tid­i­ana, basa­ta su una scelta eti­ca di rispet­to del­la ter­ra e degli ani­mali.

La man­u­al­ità e la bio­logic­ità sono i pun­ti di forza di Cia­r­di, da oltre 50 anni spe­cial­iz­za­ta nel­la pro­duzione arti­gianale di bis­cot­ti tipi­ci core­si e del Lazio, che nascono da antiche ricette di famiglia, tra­man­date di gen­er­azione in gen­er­azione a tes­ti­mo­ni­an­za dell’impegno e del rispet­to ver­so una tradizione che anco­ra oggi si ripete. Un’arte dol­cia­ria che sta riscuo­ten­do sem­pre più suc­ces­so anche in cam­po inter­nazionale, soprat­tut­to in Europa, Sta­ti Uni­ti e Cana­da.

Cia­r­di Dol­ci Bon­tà era pre­sente al Bio­fach 2016 nel­lo spazio espos­i­ti­vo del Lazio, insieme ad altre 13 eccel­len­ze laziali e nell’ambito del­la parte­ci­pazione del­la Regione Lazio, in col­lab­o­razione con l’Arsial, a ques­ta che è una delle più impor­tan­ti fiere mon­di­ali ded­i­cate all’agroalimentare bio­logi­co. Una vet­ri­na pres­ti­giosa nel­la quale non pote­va man­care la regione ital­iana tra le mag­giori pro­dut­tri­ci di agri­coltura bio­log­i­ca.

Una grande occa­sione per pro­muo­vere le pro­duzioni bio­logiche region­ali sui mer­cati esteri, che sec­on­do i più recen­ti dati SINAB — Sis­tema d’Informazione Nazionale dell’Agricoltura Bio­log­i­ca – reg­is­tra­no una cresci­ta di con­su­mi ver­so i prodot­ti bio­logi­ci del Lazio. L’agricoltura bio­log­i­ca infat­ti è sinon­i­mo di qual­ità e sicurez­za ali­menta­re, ma anche di sal­va­guardia delle bio­di­ver­sità, delle tec­niche pro­dut­tive sosteni­bili e del­la bellez­za del pae­sag­gio rurale.

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